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giovedì 11 settembre 2014

Nubifragio - Sindaco assente. Per Calcagno è ora di discutere seriamente di assetto del territorio

Riceviamo e pubblichiamo:

"RISCHIO IDROGEOLOGICO E TUTELA DEL TERRITORIO

Dopo l’ennesima situazione critica creatasi dopo l’ultimo  nubifragio che ha riguardato sia il centro di Latiano che le zone periferiche , in particolare la provinciale per Oria ad appena 500 m dall’abitato, bene hanno fatto i ragazzi del movimento 5 stelle a denunciare l’accaduto coinvolgendo il Prefetto, come massima istituzione locale in tema di Protezione civile, in particolare per quel che riguarda gli allagamenti nel centro del paese. E’ importante sottolineare, così come è stato fatto, l’assenza delle istituzioni locali, in primis del Sindaco, sia nella gestione dell’emergenza sia per la responsabilità di non aver dato corso, in tutti questi anni, agli interventi,  già finanziati ,che riguardano in particolare il completamento della vasca per la mitigazione delle acque provenienti dal centro del paese . Ci permettiamo di ricordare che l’opposizione, con nostre interrogazioni,  più volte in Consiglio Comunale ha chiesto conto all’amministrazione del perché quei lavori sono bloccati da tempo, ma le risposte sono state sempre piuttosto vaghe o rimandavano a responsabilità di altri enti ( Consorzio Arneo o Regione).
Noi crediamo, però, che ancora una volta questa denuncia del movimento 5 stelle ( che ripetiamo è sacrosanta e andava fatta ) rischia di  rimanere in un’ottica di intervento emergenziale e quindi cadere nel dimenticatoio se non si inizia finalmente  a  discutere seriamente di assetto del territorio  e  si individuino le cause immediate e remote del perché le piogge, anche se non particolarmente abbondanti, creano problemi sempre più vistosi e dannosi.
Trovandoci a percorrere la via per Oria, dopo più di 2 ore dalla fine dell’ultimo violento acquazzone di qualche giorno fa, era evidente come, dalla strada della contrada Martina che confluisce su via Oria, continuava un afflusso abbondante di acqua che naturalmente procedeva il suo  corso su via Oria, nella direzione della zona più sottoposta della strada, in cui si accumulava esondando anche nelle proprietà adiacenti. Lateralmente su quel tratto di strada esiste un canale di raccolta delle acque  sul quale la manutenzione è carente, per cui dopo poca pioggia si intasa del tutto. Risulta evidente che, pur una regolare manutenzione , comunque non attuata , non potrebbe risolvere il problema. E siccome alle piogge alluvionali forse dovremmo abituarci, crediamo che sia ora che si intervenga a monte modificando la logica che c’è nelle scelte delle amministrazioni pubbliche in relazione agli interventi sul territorio, ed anche dei soggetti privati molto spesso inclini soltanto a salvaguardare il proprio orticello senza  nessun rispetto delle regole e della salvaguardia del bene comune. L’aver continuato, da parte di questa amministrazione, a privilegiare la logica di lasciar costruire comunque e dovunque, spesso senza nessun controllo sull’abusivismo che a detta di tutti a Latiano non si è mai fermato, riteniamo che sia fortemente sbagliato . Spesso  i privati quando costruiscono, intervengono su quella parte adiacente alla strada,  che è di pertinenza pubblica, cementificandola, dai muri di recinzione ( sempre più imponenti e impermeabili) sino alla sede stradale con la pendenza sulla stessa. Le strade interne di accesso ai fondi sono in gran parte senza terreno libero di pertinenza ai lati. Così come le stradine interne ai fondi stessi e i relativi piazzali sono cementificati o piastrellate in modo che non assorbano le acque piovane. Se si aggiunge, poi, la logica agronomica che sta pervadendo i nostri agricoltori, di non coltivare più i terreni che si induriscono divenendo sempre più impermeabili e sempre meno capaci di trattenere le acque piovane che seguono il percorso,  dettato dalle pendenze dello stesso,  in modo più imponente e più violento. Anche nel centro del paese crediamo che l’ultimo intervento volto a lastricare completamente via Roma , eliminando gli alberi, e cementificando buona parte dell’area del ex biblioteca , non abbia fatto altro che incrementare la quantità e la violenza dell’acqua che si concentra nella zona che incrocia via de Virgilis.
A fronte di queste considerazioni, che riguardano solo alcuni esempi, secondo noi espressione di una cultura politica e dei privati cittadini che è deleteria dal punto di vista dell’assetto idrogeologico, crediamo che da subito si debba aprire una riflessione seria in vista di scelte importanti che riguardano la programmazione del territorio ( il PUG ad esempio).  Chiediamo,  quindi,  che tutti i soggetti comincino a valutare concretamente le soluzioni da prospettare, in un contesto in cui i cittadini  assumano la convinzione che il rispetto delle regole e la cura dei beni comuni diventa sempre più imprescindibile così come lo è una radicale inversione di tendenza di chi amministra in modo che diventi prioritaria la salvaguardia del territorio e delle caratteristiche proprie  del paesaggio. Solo così, crediamo, si possa aprire una nuova prospettiva di cambiamento culturale che, grazie al confronto, diventi patrimonio diffuso nella consapevolezza che debba finire la logica, tutt’ora fortemente prevalente, che l’importante è stare bene a casa propria.
Il consigliere comunale del gruppo “Ecopacifisti”, Giovanni Calcagno".

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