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lunedì 19 novembre 2012

Con "Vivi la tua città" a Latiano Visitilli, D'Ercole e Mughini

Riceviamo e pubblichiamo:

"La Città di Latiano ancora al centro di iniziative culturali

A Taberna Libraria Mons. D’Ercole, Giampiero Mughini.

Inizia presso la Taberna Libraria di Latiano una serie di incontri di altissimo livello culturale e contenutistico, grazie a tre firme autorevoli: il tutto organizzato dall’Associazione “Vivi la tua città” con il patrocinio del Comune di Latiano.
Si inizia il 23 novembre con il Prof. Giancarlo Visitilli che presenta la sua opera-prima “E la felicità Prof?” edito Einaudi.
Il libro di Giancarlo Visitilli rivela adolescenti disillusi ma non arresi, che chiedono agli adulti di crederci ancora. Questo docente inconsueto, fissato con don Milani e De André, vuole soprattutto capire "cosa passa nella testa dei ragazzi, a quale ritmo si muova il loro cuore", e perché troppo spesso definiscano il mondo dei grandi "un invito al massacro". Attraverso un quotidiano, ostinato confronto con una classe nell'anno della maturità, il prof ascolta e ci racconta storie che parlano di amore, malattia, diversità, integrazione, violenza, anoressia, guerra: insomma, di vita. Perché, anche in una scuola abbandonata a se stessa, e spesso intrappolata in vecchi schemi, Visitilli non rinuncia a quella che considera la sfida più importante del suo mestiere: spingere ogni ragazzo alla ricerca della felicità.
Le iniziative proseguono il 03 dicembre con l’arrivo a Latiano di Mons. Giovanni D’Ercole vescovo ausiliare dell'arcidiocesi dell'Aquila, volto televisivo, infatti dal 2002 a oggi è autore e conduttore della rubrica religiosa "Sulla via di Damasco". Presenta “Nulla andrà perduto. Il mio grido di speranza per l’Italia” edito Piemme.
Nella notte del 6 aprile 2009 un terremoto di magnitudo 5.9 della scala Richter colpisce L'Aquila: il bilancio è di oltre 300 vittime, 1.600 feriti e miliardi di euro di danni. Pochi mesi dopo, il Santo Padre invia sul posto monsignor Giovanni D'Ercole, pastore assai apprezzato e volto noto al pubblico televisivo che lo segue da anni nella trasmissione "Sulla via di Damasco". Ma don Giovanni - così ama farsi chiamare - è anche e soprattutto uomo d'azione. E quando, a oltre un anno di distanza dal terremoto, coglie le lamentele della gente per le macerie non ancora rimosse, non ci pensa un attimo: rimboccatosi le maniche, imbraccia una pala e comincia a darsi da fare. Perché, spiega, proprio questo deve fare la Chiesa oggi: darsi da fare affinché, tra le problematiche della postmodernità, gli uomini possano sentire che la Chiesa è accanto a loro, ne incoraggia il cammino. Quello odierno è uno scenario inquietante, e il terremoto dell'Aquila ne è una metafora quanto mai efficace.
L’ultimo incontro è previsto per il 10 dicembre, allorquando Giampiero Mughini presenterà “Addio gran secolo dei nostri vent’anni” edito Bompiani. Lo hanno definito "il secondo Rinascimento". Il Novecento, il "secolo breve" cominciato nel 1914, con la carneficina della prima guerra mondiale, e finito nel 1989, quando i giovani berlinesi buttarono giù a colpi di unghie il muro che spaccava in due l'Europa. Il secolo in cui si contrapposero frontalmente quelli che massacravano in nome del comunismo e quelli che massacravano in nome del nazismo. Il tempo magnifico dell'avvento del cinema e della fotografia, di Pablo Picasso e di Andy Warhol, del rock suonato allo stremo innanzi a fanciulle che accavallavano le gambe a valorizzare le minigonne create da Mary Quant. Il tempo in cui nacque e si diffuse la stampa a rotocalco, e più tardi quel computer e relativa comunicazione virtuale che l'hanno messa a morte. Un secolo da cui è impossibile traslocare per quanti ebbero vent'anni negli anni Sessanta, quando sembrò che tutto delle libertà e dei redditi dell'Occidente fosse in movimento verso l'alto. Giampiero Mughimi era uno di quei ventenni, e del Novecento porta per sempre le stimmate dolorose e inebrianti. In una sorta di faccia a faccia con Lev Trockij, Brigitte Bardot e le altre "cattive ragazze", i grandi autori del design italiano, gli eroi e le canaglie della Parigi occupata (un capitolo che fa da libro a sé), il suo è un viaggio a spiegare territori e protagonisti apparentemente lontani.
Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 19.00 e saranno moderati dal giornalista Maurizio Distante".

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