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venerdì 21 settembre 2012

Provincia di Brindisi: una mozione del gruppo PDL

Riceviamo e pubblichiamo:

"Al Sig. SINDACO
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale
Al Sig. Segretario Generale
AI Capi Gruppo Consiliari
ORDINE DEL GIORNO
In riferimento a quanto previsto dal regolamento comunale e dal D.lgs 267
CONSIDERATO E RITENUTO CHE
La Provincia di Brindisi fu istituita con il R.D.L. 2 Gennaio 1927 n. 1 che
contemplava il “Riordinamento delle Circoscrizioni Provinciali”, per volere
dell’allora Governo che scorporò l'antica Terra d'Otranto. Fu un
riconoscimento dovuto alla sua storia millenaria e alla sua felicissima
posizione geografica che la rendeva un punto fondamentale per rapporti conla sponda opposta e l’oriente.
Questa storia parte da molto lontano, sin da quando i romani riconobbero
l’importanza di Brindisi sotto l’impero romano crebbe economicamente per la ricchezza dei suoi prodotti agricoli e strategicamente, il porto divenne il più importante per i traffici con la Grecia e l’Oriente assumendo un ruolo cruciale per traffici marittimi e visse anni di grande splendore. Non a caso Brindisi e la sua Provincia vennero collegate con la capitale dell’impero tramite la via Appia, la più famosa strada romana tanto da meritare l’appellativo di "regina viarum".
Brindisi divenne il punto di partenza per le crociate alla volta della Terra Santa e in città si stabilirono vari ordini tra cui quello dei Cavalieri Templari e l'Ordine teutonico. Durante il dominio degli Aragonesi furono costruite numerose fortificazioni anche lungo la costa, per scongiurare i pericoli derivanti dalle incursioni dei Turchi.
Durante la Grande Guerra, Brindisi contribuì in maniera preponderante agli eventi bellici, sfruttando l'ampiezza e la sicurezza del porto e le industrie meccaniche lavorarono a ritmi frenetici. Oltre che bellico e mercantile Brindisi divenne porto di accoglienza per decine di migliaia di profughi serbi, solidarietà che anche in tempi recenti ha avuto modo di riconfermarsi durante il drammatico esodo degli albanesi.
Agli inizi del novecento Brindisi visse un periodo di grande fervore
imprenditoriale: porto e aeroporto hanno assunto, nel corso degli anni, un ruolo preminente e decisivo sia in campo militare che civile, testimoniato anche dagli importanti collegamenti con il mondo economico ed imprenditoriale dell'oriente, di cui Brindisi e' "Porta".
Brindisi, inoltre, è bene ricordarlo, è stata una delle Capitali di Italia.
Tale storia non può essere mortificata da un decreto scritto con criteri soltanto ragionieristici, del tutto incomprensibili allorché non si è scelto di sopprimere tutte le Provincie di Italia. Infatti, un risparmio di spesa sarebbe stato comprensibile ove il sacrificio fosse stato chiesto a tutti i cittadini d’Italia ed a tutti i territori, procedendo alla soppressione di tutte le provincie. Invece, decidendo di sopprimere alcune provincie e di lasciare in vita le altre, si è
umiliata la storia, le tradizioni e la dignità di tante collettività italiane.
Nei prossimi giorni la Regione Puglia, sentito il Consiglio delle Autonomie Locali (CAL), dovrà trasmettere la propria proposta di riordino delle provincie pugliesi, sicché è opportuno che il Comune di Brindisi esprima anche in tale sede la propria volontà affinché non venga soppressa la provincia di Brindisi, eventualmente utilizzando anche le deroghe previste dagli adottati provvedimenti normativi, anche in considerazione che la provincia raggiunge il requisito della popolazione, di circa 410.000 abitanti, ed ha una superficie di 1.839 km quadrati.
Il capo del Governo dell'epoca, nel conferire a Brindisi il ruolo di provincia, ebbe a dire “non è senza significato che oggi la Città riprenda il posto che le compete nella storia d’Italia".
La determinazione, infine, dei criteri minimi è stata effettuata con delibera del Consiglio dei Ministri e pertanto è priva di valore legislativo in assenza di una legge ad hoc e considerato che il Governo dovrà tornare in Parlamento con un Disegno di Legge definitivo e che quella sarà la sede dove si potrà rimettere in discussione l'entità del requisito territoriale.
Ove ogni auspicio, azione ed intervento per salvaguardare l'autonomia della Provincia di Brindisi non dovesse sortire l'effetto desiderato, questo Comune non accetta la mera annessione alla Provincia di Taranto bensì a quella di Lecce per affinità culturali, storiche e di tradizione.
Tutto ciò premesso e ritenuto, delibera
Di chiedere al Governo centrale, al Governo regionale della Puglia ed ai
Parlamentari tutti che sia mantenuta l'autonomia della Provincia di Brindisi
per quanto innanzi detto;
In subordine, ove la prima richiesta non dovesse trovare accoglimento, che la Città di Latiano sia riordinata nella Provincia di Lecce.
Il Consiglio comunale inoltre manda al Sindaco di inoltrare il presente
deliberato al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri, al Sig. presidente della Regione Puglia ed a tutti i Parlamentari pugliesi.
I Consiglieri Comunale:
Giuseppe Natale, Angelo Caforio, Cosimo Rubino".

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