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sabato 28 luglio 2012

Vicenda ILVA: gli interventi dell'on. Vico (Pd) e del Mlac Puglia

Riceviamo e pubblichiamo:

"SEQUESTRO ILVA
Vico: “la storia industriale di Taranto non finirà con oggi”
In queste ore drammatiche di guerra fratricida vorrei solo che la mia terra tornasse lucida e consapevole. Perché l’atto dovuto mosso dalla Magistratura tarantina definisce ambiti di responsabilità gravi ma lascia ancora scoperta la ferita sociale che ne deriva. E su questo nessun cinico o indifferente commento circa le sorti dei lavoratori dell’ILVA è possibile. Così com’è volgare la colpevolizzazione di quegli operai rispetto la condizione epidemiologica tarantina. Una campagna di “soluzioni facili” imbarazzante mossa da finti ingenui.
E’ la prima dichiarazione a caldo dell’on. Ludovico Vico: il parlamentare tarantino del PD che in queste ore segue da Roma l’evolversi delle vicende tarantine dopo la notizia del provvedimento di sequestro, senza facoltà d’uso, degli impianti dell’area a caldo dell’ILVA firmato dal Gip Todisco.
Nel Tavolo per Taranto aperto nella capitale – continua Vico – abbiamo definito con il Governo interventi immediati per il riesame dei provvedimenti di sequestro, al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento e garanzie occupazionali per i lavoratori che ne rimarrebbero coinvolti. Certezze che vanno acquisite in tempi celeri anche se è evidente che la storia industriale della città non finirà con oggi: troppo importante per il territorio e troppo strategica per l’intero sistema paese.
Importanza e strategicità confermata anche dal recente protocollo d’intesa dell’accordo di programma che prevede 336milioni di euro per le bonifiche e ha assunto l’impegno di ulteriori interventi.
Il nostro capogruppo, l’on. Franceschini, ha chiesto al Governo di venire a riferire in aula sulla drammatica condizione di Taranto, divisa a metà tra il suo diritto alla salute e al lavoro – dice ancora Vico –saranno ore frenetiche in cui però la città dovrà rimanere con i nervi saldi. Primi tra tutti i lavoratori che rischiano di finire vittime due volte in questa vicenda: prima dalla campagna d’odio e pregiudizio e poi da una strumentale disinformazione".
Segreteria dell'On. Ludovico Vico".

* * * *

"QUESTIONE ILVA TARANTO: LAVORO E/O SALUTE?
La questione dell’ILVA di Taranto diventa sempre più scottante e drammatica soprattutto dopo il sequestro senza facoltà d’uso, da parte della Magistratura, di alcuni impianti dell’area a caldo del colossale stabilimento siderurgico, a causa delle “emissioni nocive” per l’ambiente e la popolazione. Sono ormai conosciuti i malcontenti di migliaia di lavoratori che in queste ultime ore hanno indetto uno sciopero generale per protestare contro il provvedimento di chiusura. Rimane innegabile il fatto che l’ILVA  è il più importante sito industriale pugliese che riesce a dare occupazione a circa 7.000 persone.
Sicuramente ci sono colpe che hanno fortemente contribuito a far degenerare la questione fino a questo punto: una politica sbagliata? Colpe omissive di chi poco o per nulla si è preoccupato della tutela ambientale? Sono questioni queste che interessano la Magistratura che sta lavorando egregiamente anche a tal proposito.
La collettività si augura che, al più presto, vengano garantite al contempo la salvaguardia dell’ambiente e la produzione, quindi l’occupazionalità. Occorrono perciò provvedimenti di emergenza che garantiscano due diritti fondamentali, il lavoro e la salute, che al momento sono in contrapposizione e ciò non è ammissibile, perché ci sarà sicuramente un modo per garantire produttività, occupazionalità e tutela ambientale.
Ci auspichiamo quindi un futuro che veda attuarsi la compatibilità di questi due importanti aspetti con leggi che assicurino impianti di bonifica e ambientalizzazione del polo siderurgico.
Governo e istituzioni locali si stanno muovendo per individuare soluzioni in questa direzione e noi ci auguriamo che al più presto si possa giungere ad un giusto equilibrio ambientale e sociale.
Il MLAC con  tutta l’Azione Cattolica Regionale è vicino a tutte le famiglie di migliaia di dipendenti ILVA che rischiano in un imminente futuro di trovarsi senza lavoro e senza dignità.
 Sembra incredibile solo pensare che un colossale polo siderurgico come l’ILVA di Taranto che ha dato posti di lavoro a migliaia di operai, quindi certezza economica, rischia di chiudere con pesanti conseguenze per tutto il Paese. La chiusura sicuramente non potrà essere l’unica soluzione, anche perché per bonificare un impianto probabilmente non sarà necessario chiuderlo; né tanto meno si può pensare che si possa continuare ad operare nella stessa direzione.
Troppi quesiti rimangono senza risposte, come: perché queste misure così repressive nei confronti dell’ILVA proprio oggi, in piena crisi economica, anche se da molti anni sono ben noti i danni del complesso siderurgico sull’ambiente e sulla salute?
 Possano al più presto tutti gli organi preposti lavorare sinergicamente per l’effettivo bene comune e soprattutto per garantire la continuità del lavoro in questo colossale polo e l’”eco-compatibilità” di quest’ultimo, affinchè i dipendenti ILVA e le loro famiglie abbiano risposte rassicuranti sul loro posto di lavoro e sulla salute di tutti i cittadini".
(Movimento lavoratori di Azione Cattolica, del. Puglia).

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