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martedì 18 marzo 2014

Parabita (Psi): "vogliamo aprirci alla società per acquisire suggerimenti e nuova partecipazione"

Riceviamo e pubblichiamo: 

"Documento politico del 18-03-2014
Una politica alle origini
Al nostro progetto politico, alla nostra visione politica, sintetizzati nella ns. lettera aperta del 03 marzo 2014, sono seguiti alcuni comunicati ed azioni politiche, che visto il lungo periodo di scarsa vivacità, lasciano un motivo di speranza.
Il quadro politico complessivo mostra chiaramente una certa frammentazione delle forze dispiegate sullo scacchiere locale, le quali sono comunque consapevoli di alcune delle debolezze di sistema e di partito. Il disagio delle forze politiche, costrette a fare i conti con le politiche nazionali che si ribaltano su quelle locali, accentuandone gli effetti negativi, non può che aggravare il rapporto tra elettore e politica.
L’impossibilità di fare fronte ai bisogni dei cittadini, vista la scarsità di risorse non può però essere giustificata come motivo unico per il quale in questi anni non si è riusciti a tenere saldo il legame tra la macchina partito e la società. L’allontanamento in parte è dovuto al mancato soddisfacimento dei bisogni dei cittadini, provati da una crisi molto dura, ma anche da programmi politici disattesi e da un distacco sempre più profondo, un vero e proprio solco scavato dalla politica, che non ha fatto altro che allungare le distanze tra il “palazzo e la piazza”. Questo solco a parer nostro va al più presto colmato e le distanze accorciate, prima di sperare di riuscire a restituire fiducia ai cittadini,  attraverso un lavoro esclusivo rivolto al bene comune e con tante occasioni di partecipazione attiva alla vita pubblica.
Ciò non toglie che alcuni esponenti locali abbiano realmente il desiderio di rimettere in moto la macchina politica,  cercando di costruire e fissare nuovi ponti di collegamento con la società, provando ad offrire un sistema politico locale dinamico ed efficiente, capace di mettersi a lavoro per portare soluzioni concrete ai suoi cittadini,  ormai in preda ad una sfiducia mai vista dalla nascita della Repubblica.
Una politica che ritorni alle origini, semplice, chiara, efficace, aperta e molto più rapida nelle risposte. La politica non può più permettersi di aspettare le dispersive e lunghe burocrazie interne dei partiti, ostacolate da qualche “imprecisato potere decisionale superiore”, o a volte ostacolata dalla presenza ingombrante di alcuni dirigenti, che anziché bloccare la macchina politica, farebbero meglio a guidarla verso la concretizzazione del lavoro svolto dalla sua base del partito.
Noi da parte nostra vorremmo aprirci sempre di più verso la società per acquisire suggerimenti, nuova partecipazione e consentire l’inserimento di nuovi punti programmatici ampiamente condivisi, oltre a quelli facenti già parte del nostro progetto.
Osserviamo un certo tentativo di riorganizzazione e lo stimolo di alcuni piccoli partiti che cercano di ricollocarsi sullo scenario della politica locale, anche se è piuttosto prematuro esprimere dei pareri e valutare eventuali sviluppi circa il contributo politico che questi ultimi potrebbero realmente apportare.
Anche qualche associazione politico-culturale sembrerebbe intenzionata a calpestare il terreno della politica, con una certa idea su alcuni obiettivi da raggiungere, anche se una posizione troppo solitaria e marginale rispetto ai partiti, difficilmente consentirebbe il raggiungimento di risultati certi.
Il fermento sociale, da qualche tempo scivolato sull’idea che tutta la politica sia un male e che questa vada totalmente rottamata, è un sentimento diffuso e molto preoccupante  e spetta a tutti noi di occuparcene, cercando le soluzioni più efficaci per arrivare ad un ricambio d’aria che smorzi il malcontento generalizzato.
Dovremmo essere così bravi  da convogliare tale fermento in una formazione politica capace di ascoltare i cittadini e di impiegare tutte le forze disponibili verso la costruzione di un programma largamente condiviso e realizzabile.
Gli errori del passato dovrebbero insegnare a tutto l’ambiente politico latianese che attraverso le sane battaglie, portate avanti con lealtà ed onestà intellettuale, a difesa dei valori e dei pensieri politici che si vogliono far emergere, si eviterebbero situazioni di odio politico, con le conseguenze che ormai conosciamo fin troppo bene.
Ciò non significa che non ci debba essere la critica, anzi questa è fonte primaria e necessaria per il funzionamento della vita democratica, ma questa non può e non deve mai ridursi a sterile polemica destinata a giacère sui binari morti di una vecchia ferrovia abbandonata, cosa che noi mai faremo. Impiegare tempo e risorse quindi non per demolire l’avversario ma per costruire un sistema improntato su di un confronto serio, leale e costruttivo.
Ristabilire un rapporto diretto con l’elettorato è elemento essenziale per ricominciare a fare politica, dopo un ventennio nel quale, molto spesso, i rappresentanti politici hanno preferito, una volta eletti, eclissarsi nelle stanze del potere.
Ciò che conta non è il “conquistare” una poltrona in più o in meno, ma la cosa davvero importante è mettere in piedi un quadro politico che possa essere apprezzato da tutti i cittadini e aperto al cambiamento,  capace di diffondere valori importanti, sui quali costruire assieme il futuro della nostra città.
f.to: Cristian Parabita".

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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi