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domenica 3 giugno 2012

Sull'urbanistica Gioiello e gli Ecopacifisti sono concordi e firmano un comunicato congiunto

Riceviamo e pubblichiamo:

"BASTA CON VECCHIE E CATTIVE ABITUDINI URBANISTICHE!...
Nell’ultimo Consiglio Comunale per l’ennesima volta si è votata una variante allo strumento urbanistico vigente, cioè il pdf (piano di fabbricazione) risalente agli anni 70 del nostro comune, in quanto il PUG (piano urbanistico generale) tarda ad arrivare. L’approvazione di una variante è preceduta  da una  conferenza di servizi, uno strumento che mette insieme più amministrazioni per decidere su  atti concreti e che può autorizzare un insediamento produttivo o sociale per interesse pubblico.  A Latiano è diventata prassi consolidata per derogare alle regole urbanistiche del nostro comune.
Tutto ciò avviene, a detta della amministrazione,  in quanto le regole vigenti sono vecchie e intanto  c’è una sospetta lentezza nel sostituirle con le nuove permettendo, inoltre, dubbie lottizzazioni fatte ad hoc per i soliti “più fortunati”.
Nell’ambito delle attività produttive, in attesa di un ampliamento della zona p.i.p. si va avanti “a conferenze di servizi” che alterano quelle che sono le destinazioni dei terreni con un procedimento che spesso premia chi è più addentro alle regole o chi è più vicino alla amministrazione di turno. 
Nell’ultimo Consiglio Comunale la maggioranza ha autorizzato una variante allo strumento urbanistico esistente, il Piano di Fabbricazione, dopo che si era svolta una conferenza di servizi nei mesi scorsi, per la realizzazione di una casa di riposo in località “Cappella” nei pressi del santuario della “Madonna di Cotrino”.
La Regione aveva espresso  delle perplessità, con delle note ufficiali, su questa vicenda  chiedendo se vi fossero i presupposti previsti dalla legge per autorizzare questo insediamento e di conseguenza procedere alla variante urbanistica o anche se vi fosse la possibilità di farlo in altra zona del territorio comunale nell’ambito del centro abitato.  Il comune di Latiano, con una ricostruzione probabilmente legittima tecnicamente  ma  fantasiosa politicamente, ha sostenuto che c’erano le condizioni in quanto, anche se la legge prevede che queste strutture devono stare preferibilmente nel centro abitato,  la zona interessata alla variante, su cui insistono numerose villette, “di fatto” ha perso il carattere della zona agricola. Ci chiediamo da quando le destinazioni d’uso vengono cambiate “di fatto” e non  invece attraverso  procedure amministrative che sono a garanzia di tutti i cittadini.
Inoltre si sostiene che Cotrino è raggiungibile a piedi, tanto che (è negli atti questa barzelletta!) tutti i sabati c’è la processione per la Madonna con gente che si reca a piedi nel posto indicato, dimenticando che questa gente è scortata in processione dai vigili urbani e non si reca a piedi da sola!
La legge regionale  indica che queste strutture devono essere posizionate nei centri urbani per favorire la socializzazione degli ospiti non sempre “non autosufficienti” e che, se posizionati troppo lontani dal centro abitato,  soffrirebbero ancora di più la loro solitudine in una sorta di effetto-lager.
Inoltre come mai si autorizza una struttura a due passi dalla ferrovia e da una strada provinciale piuttosto trafficata? E’ possibile che il rumore non crei problemi ad una casa “di riposo”
Questo è il classico esempio di come, pur di autorizzare singole attività, nel dare luogo a cambiamenti  di destinazioni d’uso dei terreni, spesso si fa del danno alla collettività e comunque si va contro le più elementari norme di buon andamento ed pari trattamento della  pubblica amministrazione.
Il  territorio del comune di Latiano è di tutti i cittadini ed è necessario che vi siano delle regole valide per tutti.  Non ci devono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B, le cui richieste possono essere accolte o meno a seconda della vicinanza con l’amministratore di turno, anche perché questi comportamenti si sono già visti in altri periodi bui della storia della nostra cittadina ed hanno fatto di Latiano un paese morto economicamente e socialmente ridotto a paese dormitorio.  Chiediamo al sindaco di porre fine a questo scempio delle regole e, conoscendolo come persona onesta e desiderosa di lasciare un segno positivo nella storia della nostra piccola comunità, gli chiediamo  di segnare una rottura con questi comportamenti e di accelerare quanto più possibile l’adozione del PUG e l’allocazione di idonee aree produttive o ad utilizzo sociale con gli strumenti previsti dalla legge a partire dal Piano urbanistico generale, tenendo presente che laddove non ci sono regole certe vige l’arbitrio e la legge del più forte. Per queste ragioni chiediamo al sindaco di bloccare tutte le procedure simili in essere  da oggi in avanti e di avere parità di trattamento per tutti i cittadini unitamente ad uno sviluppo urbanistico ordinato della nostra cittadina, anche perché continuando di questo passo il P.U.G. verrà svuotato della propria natura.
F.to: ANTONIO GIOIELLO-CONSIGLIERE COMUNALE PD
GIOVANNI CALCAGNO-CONSIGLIERE COMUNALE ECOPACIFISTI PER L’ALTERNATIVA".

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