Riceviamo e pubblichiamo:
"Tra i punti caratterizzanti e tra i principali contributi che la lista “La città è tua” ha inserito nel programma elettorale della coalizione a sostegno del candidato sindaco Salvatore De Punzio, vi è quello di costituire la prima cooperativa di comunità.
Ma di cosa si tratta in concreto? Quali opportunità potrà creare? In quali ambiti potrà operare? Partiremo dalla descrizione delle cooperative di comunità presente sul sito di Legacoop.
La cooperativa di comunità, per essere considerata tale, deve avere come esplicito obiettivo, quello di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci promotori appartengono o che eleggono come propria. Questo obiettivo deve essere perseguito attraverso la produzione di beni e servizi che incidano in modo stabile e duraturo sulla qualità della vita sociale ed economica della comunità.
Non contano dunque la tipologia della cooperativa (di lavoro, di utenza, sociale, mista, ecc) o la tipologia delle attività svolte, quanto piuttosto la finalità di valorizzare la comunità di riferimento.
E’ chiaro che le cooperative di comunità valorizzano la centralità del capitale umano.
Dando un’ occhiata veloce alla normativa regionale, si nota che la cooperativa di comunità:
-dovrà essere iscritta nell’ apposito albo regionale;
-dovrà avere un numero minimo di soci pari al 3% della popolazione cittadina, pari a circa 440 soci;
-i soci possono essere cittadini, associazioni, comune e altri enti locali;
-potrà essere di produzione e lavoro, di utenza, di supporto, sociale o mista;
-potrà beneficiare di finanziamenti regionali;
-sarà riconosciuta soggetto privilegiato per l’ attuazione di politiche attive del lavoro finalizzate alla creazione di nuova occupazione;
-sarà sostenuta e coinvolta nel sistema di produzione di beni e servizi;
-gode di specifici criteri e modalità di affidamento, convenzionamento e di conferimento, di lavori e/o servizi;
-può avere a disposizione edifici o aree non utilizzate dalle amministrazioni pubbliche per il raggiungimento degli scopi sociali.
Gli esempi di cooperativa di comunità già attiva.
La più famosa in Puglia è sicuramente la cooperativa di comunità di Melpignano, nata sulla spinta delle energie rinnovabili. I Soci-cittadini hanno potuto installare 179,67 kW di impianti fotovoltaici distribuiti tra 33 impianti solari, di cui 29 impianti di proprietà della Cooperativa con una potenza installata di 159,93 kW, soddisfacendo quasi totalmente il fabbisogno energetico elettrico di altrettante famiglie e con evidenti benefici ambientali: si evitano così, all’anno 118.892 kg di emissioni di CO2 e 336 kg di emissioni di NOx. L’investimento di circa 400 mila euro, reso possibile in virtù di un mutuo erogato da Banca Etica, ha permesso non solo un risparmio economico importante per le famiglie ma anche lo sviluppo di un’ economia locale virtuosa grazie all’ utilizzo delle risorse umane e professionali della Comunità (ingegneri, elettricisti, fabbri). Tale investimento è stato preceduto da uno studio di fattibilità redatto dal Comune di Melpignano, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’ Innovazione dell’ Università del Salento e con la Cooperativa Sociale Officine Creative di Lecce, che ha dimostrato che nel piccolo paese salentino ben 180 famiglie possedevano un terrazzo idoneo ad ospitare l’ installazione di un impianto fotovoltaico. Forti di questo successo, la CCM ha iniziato a lavorare su altri progetti, finalizzati sempre alla sostenibilità socio-ambientale. Tra questi, il più importante è stato l’ installazione in 42 comuni della provincia di Lecce di 54 impianti di erogazione di acqua potabile, denominate Case dell’ Acqua “Vivi l’acqua”. La duplice finalità del progetto: valorizzare l’ acqua pubblica e ridurre i consumi e gli impatti di quella distribuita nelle bottiglie di plastica, ha decretato il successo dell’ investimento e ad oggi, tale attività dà lavoro a tempo indeterminato a due soci-cittadini, che si occupano della attività di manutenzione.
Il successo imprenditoriale della cooperative di comunità ha reso possibile il finanziamento di molti lavori di riqualificazione nel comune di Melpignano, il più importante dei quali è stato sicuramente il completo rifacimento del principale parco cittadino.
Altre cooperative di comunità attive. A Zollino, in provincia di Lecce, la cooperativa di comunità è stata creata intorno alle produzioni agricole, fra le quali il pisello nano, diventato un’ eccellenza di questo territorio ed utilizzato in molti menù nazionali ed internazionali.
Anche a Bitetto, in provincia di Bari, la proposta riguarda il prodotto caratteristico dell’oliva termite, attività sociali ed una struttura per il riciclo dei rifiuti. A Galatone, invece, la cooperativa di comunità sta realizzando una bella esperienza con la ripulitura del centro storico, un progetto di rigenerazione urbana in due zone del centro e recupero del percorso verso il mare e dell’ intero contesto marino. Una volta alla settimana, inoltre, si sta formando parlando in inglese per accogliere i turisti stranieri. Un’esperienza straordinaria è stata realizzata anche a Biccari, in provincia di Foggia, dove sono state realizzate case di legno sugli alberi, attività sociali, culturali.
E a Latiano in cosa si potrebbe tradurre tutto ciò?
Sono davvero tanti i campi di applicazione che potrebbero trovare e unire il bisogno di lavoro, la necessità di erogare servizi, e l’autosostentamento del sistema.
Ovviamente sarà la stessa cooperativa, una volta costituita, a individuare il proprio raggio di azione, ma prendendo spunto dalle nostre peculiarità e dalle esperienze altrui, viene da pensare sicuramente al mondo dell’ agroalimentare; si potrebbe creare la filiera corta della nostra sagra. Essendo l’ unico comune ad avere una sagra di paese (la sagra ti li stacchioddi) che non valorizza la filiera corta del prodotto principale si potrebbe dare vita a una coltura biologica di grano autoctono, da macinare in loco e impiegare all’ interno di un pastificio appositamente attrezzato. Il commercio di un prodotto della tradizione come la pasta fatta in casa, prodotto e commercializzato in maniera etica e solidale dalla cooperativa di comunità, potrebbe creare diverse opportunità di lavoro, oltre che fornire un reale prodotto tipico alla nostra sagra.
Altro campo di applicazione potrebbe essere quello dei servizi “elementari” per le persone. La consegna a domicilio della spesa, le piccole commissioni sono semplici operazioni che in periodo di emergenza sanitaria, abbiamo dovuto delegare ad altri. E proprio la disponibilità di enti, associazioni e volontari pronti a soddisfare questi bisogni, ha fatto emergere l’esigenza di tali servizi soprattutto nei confronti di anziani e di famiglie con entrambi i genitori lavoratori. La cooperativa di comunità potrebbe creare un servizio professionale di ordini da remoto e consegne a domicilio, prediligendo e mettendo in rete le attività produttive di Latiano e garantendo contestualmente sostegno alle persone con i propri servizi e sviluppo alle attività commerciali che dovessero affiliarsi.
E ancora in campo ambientale, ci si potrebbe occupare della gestione del centro del riuso. Siamo sicuri che tutto quello che buttiamo non possa avere ancora un’utilità per altri? Il centro del riuso è un luogo di recupero di oggetti dei quali troppo spesso e troppo presto ci liberiamo, per metterli nuovamente in circolo e sottrarli alla costosa e dannosa filiera dei rifiuti.
Queste e molte altre sono le idee e le proposte del gruppo di persone che compongono la lista “La città è tua”.
Ci piace pensare a un nuovo modello di città, ci piace dare il nostro contributo, crediamo fermamente di poterlo mettere in pratica.
(Comunicato stampa a cura della lista "La Città è Tua").
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