Era un po’così che vedevo quel mondo diametralmente opposto al mio modo di essere e di concepire cio’ che mi sta attorno. Eppure 5 anni fa, forse per caso, forse perché così era scritto, mi avvicinai, silente e diffidente, alla politica del mio paese, sfidando i miei pregiudizi e soprattutto il mio carattere da sempre restìo all’esposizione pubblica e ai riflettori. Così, un passetto dopo l’altro, quella che era iniziata in sordina, divenne una bellissima esperienza umana, un banco di scuola che tanto mi ha lasciato in termini di apprendimento. 5 anni fa ho imparato che non è giusto precludersi alcuna possibilità, offuscati da pregiudizi e timori si rischia di non vedere l’opportunità che ci si prospetta dinnanzi; certi treni che sfrecciano per attimi nelle nostre vite, sebbene paurosamente tanto piu’ grandi di noi, non bisogna perderli ma rincorrerli e saltarci sopra a tutti i costi. 5 anni fa ho imparato a conoscermi un po’ meglio, a fare dei miei silenzi la mia forza, della mia timidezza il mio baluardo e della mia educazione il mio vanto.
5 anni fa ho imparato a nutrire una piccola fiammella di riscatto anche professionale che ha cominciato ad ardere con forza e soprattutto coraggio.
5 anni fa ho imparato che dopo una caduta si deve sempre trovare, in primis in se stessi, la forza e la
grinta per rialzarsi, schiena dritta e testa alta...ed allora non potevo immaginare quanto questo insegnamento mi sarebbe tornato utile...
5 anni fa ho imparato che la politica non è un unico grande calderone e che se da un lato vince il
personalismo di arrivisti di basso rango che migrano tra fazioni ed orientamenti in cerca della poltrona piu’ comoda e sicura, dall’altro esistono persone che decidono di rimanere fuori da squallidi giochi di palazzo, fedeli alla volontà popolare che, semplicemente, li ha collocati da una parte piuttosto che da un’altra.
Tutto ciò lo devo alla persona che guidò quella coalizione di cui feci orgogliosamente parte; ora, decantarne le qualità da amministratore pubblico sarebbe estremamente semplice e forse riduttivo, come ingiusto sarebbe accostarlo a personaggi dell’odierna classe politica dirigente per palesarne le imponenti competenze politiche. Perché se è vero che la politica è fatta di persone, alla guida del nostro paese vorrei vedere una persona leale, con principi morali che lo ancorano indissolubilmente al valore della famiglia; una persona che è sempre fedele a se stessa, che non muta atteggiamenti, modi di fare, pensieri o opinioni solo per compiacere o perché chiamata a farlo da terzi; una persona che non è scesa a compromessi, perché mossa non da ambizioni personali ma dalla voglia di dare il proprio contributo alla politica cittadina in maniera trasparente e leale; una persona che non regala promesse farcite di scontati idealismi ma promette solo cio’che di concreto sa di poter garantire; l’unica persona accanto alla quale vorrei intraprendere una nuova campagna elettorale, perché la sola dalla quale sono certa ho ancora tanto da imparare. E dal momento che la stima e la fiducia in lui in questi anni non sono assolutamente mutate, chiedo pubblicamente a Claudio Ruggiero di scendere in campo, sciogliere la riserva e ripartire, insieme, più forti di prima, per Latiano.
f.to: Maria Spinelli".
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