"Cominciano, anche se sottovoce, nella nostra comunità i primi movimenti per l’avvicinarsi delle amministrative del 2020.
La scena politica che oggi i cittadini si trovano di fronte è, a dir poco sconfortante, si percepisce un grave stato di disagio che è diventato nel tempo strutturale, che irrita, e questa irritazione si sta trasformando in rassegnazione e quindi in distacco dalla politica.
D’altronde, i segnali che diamo, non fanno che aumentare lo sconforto nei cittadini. Il polso del livello, consentitemi “basso”, che oggi a Latiano si è raggiunto, è rappresentato dal presunto “auto” candidato sindaco, che presentatosi sui social, oramai da alcuni anni, ambisce alla poltrona di primo cittadino, ritenendosi l’uomo giusto al momento giusto, portavoce del cambiamento.
Latiano ha bisogno davvero di questo? Latiano merita davvero questo?
Onestamente lo ritengo l’ennesimo, e definitivo schiaffo alla politica latianese, o meglio, ai cittadini di Latiano.
Bisogna trasmettere un segnale importante, un segnale che restituisca ai cittadini la fiducia nella politica. Un segnale coerente e trasparente, che rappresenti gli interessi legittimi di una comunità che vuole costruire davvero il suo futuro.
Deve cambiare la mentalità e l’approccio. Non partire dalle persone, non partire dal
candidato sindaco, ma dai progetti, dalla visione di città che vogliamo, che noi tutti cittadini desideriamo.
Bisogna partire da uno studio, un approfondimento, ma soprattutto dal confronto continuativo con le parti sociali, con le associazioni e con gli operatori dei vari
settori, per poi arrivare ad un piano di sviluppo.
Non è certo una garanzia di successo, ma è più facile che questo cambiamento venga assicurato. Bisogna riscrivere la storia della nostra citta, come diceva una canzone “la storia siamo noi, nessuno si senta escluso”. Professionisti, imprenditori, giovani appassionati devono scendere in campo e dare vita ad un vero e proprio ricambio generazionale della politica nella nostra città. Devono sedersi intorno ad un tavolo e riprendersi qualcosa che gli appartiene di
diritto, il futuro. Giovani, quante volte noi operatori della politica parliamo di loro. E’ arrivato il
momento di passare il testimone, di rendere i giovani davvero protagonisti, basta parlare di giovani! Facciamo parlare loro.
Per carità l’esperienza è importante, alcune volte fondamentale. Non voglio fare assolutamente il rottamatore, bisogna in ogni caso salvare quella classe politica “buona”, attiva, che continua ad essere una risorsa necessaria nel traghettare la nostra città verso la riprogettazione di un territorio troppe volte usato e non amato. Bisogna ritornare alla politica, da troppo tempo assente, che deve rappresentare gli interessi legittimi di una comunità che vuole costruire. Il candidato sindaco, deve essere un valore aggiunto ad un programma di rilancio, che vede protagonisti tutte le competenze dei vari settori. Una figura che rappresenti servizio e non potere, con quel valore etico della politica che forse un po' è andato perso. Di sicuro partire dai programmi, e non da un candidato è la strada più complessa, più faticosa, ma la fatica non è mai sprecata.
Convergere sulla visione di città che vogliamo, può riunire varie anime del centro sinistra, della società civile, per avviare un progetto di rinnovamento efficace, in totale assenza di personalismi, ambizioni, che se pur legittime possono creare divisioni, e allontanare l’attenzione dall’obiettivo, il programma sui cui i cittadini dovranno esprimersi.
A questa fatica siamo pronti? Siamo pronti a rinunciare a personalismi ed ambizioni a favore di un progetto più
alto rappresentato dal rilancio della nostra città?
Comincio io con il fare il primo passo.
Nonostante mi sia stato più volte chiesto, non sarò il candidato sindaco del Partito Democratico, o, della coalizione di centro sinistra alle prossime amministrative.
Si, avete capito bene. In totale controtendenza con altre figure, io faccio un passo indietro a favore di un progetto che deve nascere dai programmi, che rappresenteranno un vero e proprio patto con i cittadini, e che sulla base di questo dovranno esprimere il loro consenso.
Il candidato sindaco sarà scelto da tutte quelle forze del centro sinistra, dalla società civile che vorrà partecipare, alla stesura di un progetto che abbia come obiettivo il rilancio della città di Latiano.
Il mio ruolo rimarrà quello di segretario del partito democratico, che probabilmente si candiderà al consiglio comunale, e che sarà il garante del programma stesso.
Ruolo questo, che non può che competere all’unico partito organizzato presente nel nostro territorio, che rivendica la centralità in una coalizione di centro sinistra a sostegno di un nuovo progetto, a sostegno della città e non di un candidato.
f.to: Vincenzo Francioso
Segretario Partito Democratico".
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