Riceviamo e pubblichiamo:
"LATIANO, UNA CITTA’ DA AMMINISTRARE NON UNA COMUNITA’ SU CUI REGNARE
Sopravvenuti, quanto delicati, impegni professionali forensi e l’opportunità di dare maggiore visibilità agli amici che con me si erano impegnati nella campagna elettorale scorsa, mi avevano portato a rassegnare le dimissioni da consigliere comunale.
Nulla toglie che ho continuato a seguire, con attenzione ed interesse, le vicissitudini politiche ed amministrative del mio Paese.
Dopo tanta “piatta ed inconsistente” politica amministrativa ho letto l’intervento e le riflessioni del Sig. Madama Vittorio (già sindaco della città e notabile politico locale) in occasione della consultazione elettorale per le Europee. Tali osservazioni, puntuali e corrette poiché da un’analisi generale del contesto politico nazionale si passava ad un vaglio della povertà politica locale, vedevano i critici appunti del consigliere Gioiello Antonio, fiera espressione del locale Partito Democratico. Mentre l’intevento di Vittorio Madama era squisitamente politico, il cui fine ultimo era quello di “pungolare” la locale classe dirigente a fare crescere l’interesse e l’entusiasmo giovanile verso l’amministrazione della cosa pubblica e l’importanza del ruolo dei partiti politici, quello di Antonio Gioiello si attestava su basi personali.
Non è mia intenzione entrare nella querelle, stante l’irrilevanza della stessa, non è mia abitudine criticare le persone e puntare il dito, non è mio costume sviscerare e dare consigli a destra e manca, ma mentre su tanto riflettevo e mi chiedevo del perché e di quanto tale “dibattito” potesse interessare i miei concittadini ed incidere sul tessuto socio-culturale latianese davo uno sguardo all’albo pretorio del Comune di Latiano.
Somma meraviglia.
La locale amministrazione comunale, in punta di piedi e con grande fare amministrativo, aveva provveduto con un atto della Giunta Municipale a calare sulla realtà economica del paese il secondo piano di lottizzazione ubicato in Zona “smargiasso”.
Dinanzi a tale atto, la cui importanza era di entità tale da richiedere quanto meno una discussione in Consiglio Comunale, alcun esponente politico locale di maggioranza e di turno aveva da riflettere e considerare.
Grande e sbrigativo fare amministrativo per un piano di lottizzazione, sia ben chiaro legittimo, ma che interessa pochi soggetti privati e nulla in fare per il piano urbanistico generale che dovrebbe regolare, quanto meno per il prossimo ventennio, la pianificazione urbanistica dell’intero territorio comunale e costituire il volano di sviluppo dell’intera economia locale.
Mi sovvienere ora un insegnamento umanistico del mio caro professore di lettere, Santo Pasimeni, il quale mi spiegava che la miglior chiave di lettura della politica era quella consacrata da Tomasi di Lampedusa il quale, nel famoso libro “IL GATTOPARDO”, recitava “… se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi …”.
Ed è questa, purtroppo, la metafora e l’aneddoto in cui riconocere taluni ambienti e collocare alcuni soggetti politici locali ed in cui la comunità latianese è stata attratta per essere solo raggirata, con la speranza che i miei concittadini –avendo a proprie spese e danno conseguito la patente- possano essere amministrati in quanto latianesi e non quali sudditi.
Cordialità, Claudio Ruggiero".
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