Riceviamo e pubblichiamo:
"OGGETTO: Gestione del “polo museale” di Latiano.
Con l’inaugurazione del “polo museale”, la città di Latiano si è ritrovata in una dimensione che finora mai aveva esplorato.
L’intuizione, ormai remota e consolidatasi nel corso degli anni fino ai giorni nostri, di credere nelle formidabili potenzialità del “museo” e poi di aggregare il patrimonio museale cittadino in un unico percorso narrativo che, anzitutto, immortali una comunità consapevole della propria identità, non ha prodotto solo “la città dei musei”; piuttosto, ciò di cui oggi disponiamo, e la progettualità che ne discende a naturale corollario (si pensi, ad esempio, alla “via della cultura” che collega le due chiese di Sant’Antonio e Cristo Crocifisso con la chiesa del SS. Rosario, da connotare sia sotto il profilo urbanistico, sia sotto quello dell’animazione sociale), offre l’opportunità di promuovere una “città del turismo”, una città che, insomma, può valorizzare, anche con riflessi economici, la sua offerta culturale.
E “cultura” non è solo chiese, musei, pinacoteca, collezione archeologica, palazzo Imperiali, torre del Solise e casa del Beato Bartolo Longo ma anche stile dell’accoglienza, modello di mobilità, cibo, vino, produzioni tipiche, artigianato, pubblicazioni.
Si tratta, in sostanza, di ripensare un sistema – città, valorizzando ciò che avevamo dimenticato o che ritenevamo ormai “superato”, in ragione di una vocazione che forse non ci aspettavamo di avere!
Tutto ciò ci trova entusiasti ma impreparati.
Ora: possiamo lasciar passare questo treno (che è poi il treno su cui la Puglia è salita da qualche lustro e che ha prodotto quel fenomeno di visitatori, ancora in costante aumento, che ha già proiettato la nostra splendida Regione ai primi posti delle classifiche del turismo nazionale, in tutte le stagioni dell’anno), fare l’elenco di ciò che ci manca per “essere all’altezza”, certificare che questa opportunità non sia effettivamente alla nostra portata.
Oppure possiamo scorgere le grandi opportunità che finalmente si approssimano, rimboccarci le maniche, fare squadra: non dividerci e lavorare insieme.
Intanto, a poche settimane dall’inaugurazione del “polo museale”, già si sono affacciati i primi operatori turistici, i quali ci hanno “spiegato” quanto sia interessante il nostro “prodotto” e quanto sia importante che le nostre iniziative (si: le feste patronali, la “notte senza ombre” e tutto il resto… anche il “festival degli attacchi d’epoca”! …tutto ciò che può fare da cornice rispetto al patrimonio culturale di cui disponiamo) siano inserite in una programmazione di medio – lungo termine che consenta di calendarizzarle, per tempo, nelle proposte per i turisti.
Quindi comprendiamo che anche ciò che per noi è sempre appartenuto allo spontaneismo, alla genuinità buona delle cose “fatte in casa”, con qualche accorgimento in più debba / possa proiettarsi verso una platea ben più ampia.
Valori aggiunti potranno essere, senza dubbio, la creatività e la tenacia dei cittadini latianesi.
Avremo pure bisogno di partners che sappiano allargare i nostri orizzonti, che vogliano mettere a nostra disposizione la loro esperienza ed il loro “know-how”.
Ma… facciamo un passo per volta.
Fino a poco più di un mese fa non avevamo inaugurato il “polo museale”; la casa del Beato Bartolo Longo sarà definitivamente acquisita al patrimonio comunale nei prossimi giorni.
Occorre, evidentemente, salire su questo “treno”, consapevoli di ciò che abbiamo e di dove intendiamo andare, ma non dimentichiamo ciò che siamo, cioè non perdiamo di vista i nostri limiti strutturali (primo fra tutti l’esiguità delle casse comunali) e non disperdiamo le esperienze, che particolarmente tra la società civile si sono consolidate negli scorsi decenni consentendo (tra l’altro) di far giungere ad oggi il patrimonio museale che abbiamo il privilegio di vantare.
Nello specifico della fruizione dei musei allocati presso l’ex convento dei padri Domenicani, allora, la soluzione provvisoria, ma adeguatamente qualificata, economicamente sostenibile ed “a portata di mano”, è costituita dal coinvolgimento diretto di quegli stessi soggetti che hanno donato al Comune il patrimonio museale (peraltro questo modello è stato già riportato nello “Statuto” del “polo museale” di Latiano approvato dal Consiglio Comunale con Deliberazione n. 4 del 12/3/2012) ai quali potrà integrarsi la pregressa azione progettuale, rifinanziabile, del GAL “Terra dei Messapi”.
Dal turismo potrà venire una nuova fonte di benessere (non solo economico) per la comunità latianese.
Non perdiamo questa occasione; c’è molto da fare; molte cose, in questa prima fase, non potranno essere realizzate al meglio; di errori ne faremo sicuramente ma, anche quelli, ci saranno d’insegnamento.
Andiamo avanti, insieme: i prossimi passi da compiere saranno segnati dalla disponibilità dei volontari, ciascuno con il talento di cui dispone.
Abbiamo bisogno della buona volontà di tanti, per cogliere la grande opportunità che può proiettare Latiano verso un futuro davvero migliore.
f.to: Avv. Mino Maiorano, Sindaco".
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