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martedì 21 febbraio 2012

E' sorto il "consorzio della mandorla brindisina", ma Latiano dov'è? Di chi le responsabilità di questa esclusione?

Da qualche tempo i riflettori dei media locali sono puntati sul "Consorzio della mandorla brindisina", che dovrebbe servire a rilanciare l'agricoltura dell'Alto Salento.
"Fari puntati sulla mandorla - si legge su un articolo pubblicato da "Brindisi Report" - che proprio in alcuni centri del brindisino viene utilizzata per realizzare prodotti dolciari di altissima qualità. Ancora oggi rappresentano una componente fondamentale della gastronomia pugliese, al punto da essere immancabili durante le ricorrenze festive nelle loro infinite varianti".
http://www.brindisireport.it/agricoltura/2012/02/02/mandorla-brindisina-nasce-il-consorzio

Questo consorzio per la valorizzazione della mandorla riunisce le città di Ceglie Messapica (nota per i suoi biscotti), Francavilla Fontana (il confetto riccio), San Michele Salentino (il fico mandorlato), Cisternino (la mandorla zuccherata) e Villa Castelli (la pasta reale).

A QUESTO PUNTO, UN PO' CONTRARIATI, CI CHIEDIAMO: MA LATIANO DOV'E'?
QUALI I MOTIVI DI QUEST'ESCLUSIONE?  

Forse qualcuno dimentica che Latiano è storicamente riconosciuta come uno dei centri che hanno coltivato e lavorato proprio la mandorla.
Come dimenticare i "magazzini" per la lavorazione dei fichi mandorlati ("fichi ccucchiati"), ma anche l'apprezzata "pasta reale", oppure la "cupeta", e ancora i "piscuetti", gli "amaretti", e tanto altro: sono tutti prodotti dolciari a base di mandorla, che ancora oggi vengono realizzati con arte e dedizione da tante persone, soprattutto anziane, del nostro paese, coltivando l'antica tradizione latianese.

Noi di Latiano-Splinder (La Voce di Latiano) chiediamo dunque una maggiore attenzione a chi di competenza (Amministrazione comunale e Associazioni di promozione del territorio, in primis, ma non solo), per non lasciare che la nostra storia e le nostre tradizioni vengano rimosse.
Probabilmente in quel Consorzio doveva esserci un posto anche per noi, per la nostra Latiano.
Forse non tutto ancora è perduto: muoviamoci, e facciamolo per il nostro paese!

La Redazione

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