Riceviamo e pubblichiamo:
"Era una giornata grigia quel mercoledì 18 novembre 1987 a Latiano, l’autunno incominciava sempre più a vestire le sembianze dell’inverno quando, alle 14.10, avvenne qualcosa di inaspettato. Una nuova stazione radiofonica trasmetteva la voce di Mina nel brano “Ma chi è quello lì”. Era nata Idea Radio.
Da allora sono trascorsi trent’anni durante i quali Idea Radio è divenuta una compagna di viaggio fedele e affidabile per molti. Una radio nata con la precisa intenzione di raccontare il territorio con un angolo di visuale ed una prospettiva orientata a dare voce a chi non ne ha e sottolineare gli aspetti positivi e propositivi che nascono sul territorio.
Idea Radio oggi è presente con i propri canali di diffusione nelle città di Brindisi, Francavilla Fontana, Mesagne, Erchie, Oria, Latiano, e la provincia sud di Taranto, coprendo un bacino di utenza di 280 mila abitanti.
Al passo con i tempi ed in continua evoluzione oggi l’emittente è presente anche sul web con un sito, una web tv, seguitissimi account social e con una diretta streaming sia audio che video 24 ore su 24 che permette un ascolto in tempo reale da qualsiasi angolo del Mondo.
Tanti i nomi che sono intervenuti negli anni ai microfoni di Idea Radio, dai grandi della musica come Renzo Arbore, Tiromancino, Danilo Rea, Ramin Bahrami, Mogol, Peppe Servillo, solo per citarne alcuni, alle personalità del mondo dello spettacolo e della cultura come, tra gli altri, Dario Fo, Eros Pagni, Geppy Glejeses e Luigi De Filippo. Accanto a loro in primo piano ci sono sempre stati e ci saranno le associazioni ed i movimenti che sul territorio lottano ogni giorno per la difesa e la tutela dei più deboli e vulnerabili che troppo spesso sono lasciati soli.
Una stazione radiofonica aperta al confronto che ogni giorno racconta il territorio sempre in diretta.
“Trent’anni fa, quando abbiamo dato inizio a tutto con alcuni amici, non avremmo mai immaginato di dare vita ad una realtà così longeva – dichiara il presidente e fondatore di Idea Radio Tommaso D’Angeli – Oggi raggiungiamo un traguardo significativo con l’auspicio di continuare sulla scia di quanto sin qui realizzato rafforzando ancora di più il nostro ruolo sul territorio in modo da far sentire di più la voce di chi non ne ha. Un grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo di Idea Radio e a chi oggi opera nella nostra realtà, e un ringraziamento particolare va a tutti i nostri ascoltatori che quotidianamente dimostrano il loro affetto per la nostra emittente”.
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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi
La "Voce di Latiano", il blog che racconta Latiano. Notizie, cronaca, politica, sport, cultura, teatro, concerti, eventi, news e comunicati stampa dalla città di Latiano (Brindisi).
Come contattarci:
L'indirizzo di posta elettronica cui inviare comunicati stampa e interventi è il seguente: latiano.splinder@libero.it
I gestori del blog declinano ogni responsabilità in merito a testi inviati dai lettori. In particolare apponendo la propria firma sui comunicati e/o interventi, l'autore si assume ogni responsabilità riguardo al contenuto degli stessi.
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sabato 18 novembre 2017
giovedì 9 novembre 2017
Rifiuti, l'ex assessore Summa scrive al governatore Emiliano
Riceviamo e pubblichiamo:
"Presidente Emiliano, non perda questa occasione per risolvere il problema RIFIUTI.
Egregio Signor Presidente,
in data 03 Settembre 2016, poco dopo la sua nomina a Commissario Straordinario dell’O.G.A., Le mandai, a mezzo raccomandata, una missiva con la quale mi congratulavo con Lei per aver dato una svolta all'annosa “questione” RIFIUTI, istituendo l'AGENZIA UNICA dei RIFIUTI con a capo il commissario pro-tempore Gianfranco Grandagliano, già presidente della municipalizzata AMIU di Bari e Foggia.
Nella stessa mia nota, Le manifestavo altresì le mie preoccupazioni per come la neonata Agenzia aveva mosso i sui primi passi, lontani a mio parere dal centrare l'obbiettivo.
Oggi mi ritrovo a scriverLe per manifestarLe un mio rammarico su come si sta trattando con estrema leggerezza un argomento così importante come la raccolta e il conseguente smaltimento dei rifiuti, caratterizzato da un sistema “vizioso” che negli anni ha portato al collasso i bilanci comunali e tartassato i nostri cittadini con aumenti sempre più elevati della tariffa TARI.
A mezzo stampa vengo a conoscenza che la Regione Puglia ha a disposizione circa sessanta milioni di euro provenienti dal Patto per la Puglia, che verranno impiegati per realizzare tre impianti per il recupero del materiale riciclabile, un impianto per il trattamento del percolato, uno per il trattamento e il recupero dei rifiuti prodotti dallo spazzamento stradale, uno per il trattamento meccanico biologico per recuperare combustibile solido secondario e infine un impianto di compostaggio da 60.000 tonnellate di rifiuti.
Ad oggi le mie preoccupazioni si sono trasformate in un “incubo”!!!
Voglio solo ricordarLe tutte le emergenze “RIFIUTI” che ci sono state in questi anni, non ultima quella del Luglio 2016 che costrinse i Comuni a portare il proprio indifferenziato in Emilia Romagna, per l'esattezza a Bologna e a Ferrara.
Emergenze legate alla presenza di pochissimi impianti di compostaggio e pochissimi impianti di biostabilizzazione nel nostro territorio regionale, non sufficienti a compensare la quota di indifferenziato che produciamo e, come se non bastasse, tutti a gestione PRIVATA.
Tutto qui? Magari! Nel mentre si deciderà dove realizzare gli impianti a carattere pubblico sopra elencati, in un Comune del Brindisino, per la precisione ad Erchie, la ditta “HERACLE” di Venezia, dopo la pronuncia del TAR di Lecce, ha iniziato i lavori per la realizzazione di un mega-impianto di compostaggio per i rifiuti solidi-urbani della potenza di 80.000 tonnellate. L'ennesimo impianto PRIVATO la cui procedura è stata avviata nel 2014, completata poi con la convenzione siglata nel 2015 dal Consiglio Comunale di Erchie.
Presidente, pur nutrendo di una grande stima nei suoi confronti da ex-amministratore comunale prima e da semplice cittadino ora, credo che le disposizioni in termini di impiantistica pianificate dall' Agenzia Unica dei Rifiuti non consentiranno ancora una volta di raggiungere l'obbiettivo finale.
Oggi bisogna capire se ci siano la volontà e le intenzioni nel mettere la parola FINE a tutto questo, oppure se si vuole solo prendere tempo e passare il testimone a chi verrà, rimescolando nuovamente le carte.
Credo che sia necessario chiudere celermente il Ciclo dei Rifiuti attraverso la costruzione di almeno quattro impianti di compostaggio a gestione PUBBLICA, spalmati su tutto il territorio Regionale, individuando attraverso gli uffici regionali i siti più adatti per ridurre al minimo gli impatti sui comuni interessati; la manifestazione di interesse da parte dei Comuni ripeterebbe tutti gli errori fatti in passato, in quanto gli Enti locali non hanno gli strumenti adeguati per prendere tali decisioni.
Il recupero e lo smaltimento dei RIFIUTI non possono più dipendere totalmente dai PRIVATI che non fanno altro che arricchirsi a spese di tutti i contribuenti.
L'Agenzia Unica dei Rifiuti può finalmente chiudere questo brutto capitolo, riutilizzando in tal senso i fondi provenienti dal Patto per la Puglia, attraverso una ripianificazione degli Impianti che sono stati previsti, dando priorità a impianti di compostaggio e di biostabilizzazione, quindi al COMPOSTAGGIO PUBBLICO.
Cordiali Saluti, Francesco Summa".
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LA VOCE DI LATIANO: diamo voce ai latianesi
"Presidente Emiliano, non perda questa occasione per risolvere il problema RIFIUTI.
Egregio Signor Presidente,
in data 03 Settembre 2016, poco dopo la sua nomina a Commissario Straordinario dell’O.G.A., Le mandai, a mezzo raccomandata, una missiva con la quale mi congratulavo con Lei per aver dato una svolta all'annosa “questione” RIFIUTI, istituendo l'AGENZIA UNICA dei RIFIUTI con a capo il commissario pro-tempore Gianfranco Grandagliano, già presidente della municipalizzata AMIU di Bari e Foggia.
Nella stessa mia nota, Le manifestavo altresì le mie preoccupazioni per come la neonata Agenzia aveva mosso i sui primi passi, lontani a mio parere dal centrare l'obbiettivo.
Oggi mi ritrovo a scriverLe per manifestarLe un mio rammarico su come si sta trattando con estrema leggerezza un argomento così importante come la raccolta e il conseguente smaltimento dei rifiuti, caratterizzato da un sistema “vizioso” che negli anni ha portato al collasso i bilanci comunali e tartassato i nostri cittadini con aumenti sempre più elevati della tariffa TARI.
A mezzo stampa vengo a conoscenza che la Regione Puglia ha a disposizione circa sessanta milioni di euro provenienti dal Patto per la Puglia, che verranno impiegati per realizzare tre impianti per il recupero del materiale riciclabile, un impianto per il trattamento del percolato, uno per il trattamento e il recupero dei rifiuti prodotti dallo spazzamento stradale, uno per il trattamento meccanico biologico per recuperare combustibile solido secondario e infine un impianto di compostaggio da 60.000 tonnellate di rifiuti.
Ad oggi le mie preoccupazioni si sono trasformate in un “incubo”!!!
Voglio solo ricordarLe tutte le emergenze “RIFIUTI” che ci sono state in questi anni, non ultima quella del Luglio 2016 che costrinse i Comuni a portare il proprio indifferenziato in Emilia Romagna, per l'esattezza a Bologna e a Ferrara.
Emergenze legate alla presenza di pochissimi impianti di compostaggio e pochissimi impianti di biostabilizzazione nel nostro territorio regionale, non sufficienti a compensare la quota di indifferenziato che produciamo e, come se non bastasse, tutti a gestione PRIVATA.
Tutto qui? Magari! Nel mentre si deciderà dove realizzare gli impianti a carattere pubblico sopra elencati, in un Comune del Brindisino, per la precisione ad Erchie, la ditta “HERACLE” di Venezia, dopo la pronuncia del TAR di Lecce, ha iniziato i lavori per la realizzazione di un mega-impianto di compostaggio per i rifiuti solidi-urbani della potenza di 80.000 tonnellate. L'ennesimo impianto PRIVATO la cui procedura è stata avviata nel 2014, completata poi con la convenzione siglata nel 2015 dal Consiglio Comunale di Erchie.
Presidente, pur nutrendo di una grande stima nei suoi confronti da ex-amministratore comunale prima e da semplice cittadino ora, credo che le disposizioni in termini di impiantistica pianificate dall' Agenzia Unica dei Rifiuti non consentiranno ancora una volta di raggiungere l'obbiettivo finale.
Oggi bisogna capire se ci siano la volontà e le intenzioni nel mettere la parola FINE a tutto questo, oppure se si vuole solo prendere tempo e passare il testimone a chi verrà, rimescolando nuovamente le carte.
Credo che sia necessario chiudere celermente il Ciclo dei Rifiuti attraverso la costruzione di almeno quattro impianti di compostaggio a gestione PUBBLICA, spalmati su tutto il territorio Regionale, individuando attraverso gli uffici regionali i siti più adatti per ridurre al minimo gli impatti sui comuni interessati; la manifestazione di interesse da parte dei Comuni ripeterebbe tutti gli errori fatti in passato, in quanto gli Enti locali non hanno gli strumenti adeguati per prendere tali decisioni.
Il recupero e lo smaltimento dei RIFIUTI non possono più dipendere totalmente dai PRIVATI che non fanno altro che arricchirsi a spese di tutti i contribuenti.
L'Agenzia Unica dei Rifiuti può finalmente chiudere questo brutto capitolo, riutilizzando in tal senso i fondi provenienti dal Patto per la Puglia, attraverso una ripianificazione degli Impianti che sono stati previsti, dando priorità a impianti di compostaggio e di biostabilizzazione, quindi al COMPOSTAGGIO PUBBLICO.
Cordiali Saluti, Francesco Summa".
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LA VOCE DI LATIANO: diamo voce ai latianesi
Enfiteusi: il governo si impegna a rivedere la normativa a seguito dell'interrogazione del M5S
Riceviamo e pubblichiamo:
"AGRICOLTURA: IL GOVERNO GENTILONI SI IMPEGNA A RISOLVERE LA QUESTIONE ENFITEUSI
Dopo l’interrogazione parlamentare 5 Stelle e la raccolta firme del Comitato No Enfiteusi, la Camera accoglie l’impegno al Governo richiesto dal deputato L’Abbate (M5S) per una risoluzione normativa della questione enfiteusi che sta creando scompiglio nelle campagne pugliesi
Un retaggio dell’antica Romatornato in auge dopo decenni: è l’enfiteusi. Si tratta di un diritto reale di godimento su un fondo di proprietà altrui secondo il quale il titolare (enfiteuta) ha la facoltà di godimento pieno sul fondo stesso ma, per contro, deve migliorare il fondo stesso e pagare, inoltre, al proprietario un canone annuo in denaro o in derrate a fronte della concessione perpetua ricevuta. Una concessione da cui è possibile affrancarsi per decisione unilaterale dell’enfiteuta ma che può estinguersi se quest’ultimo non adempie all’obbligo di migliorare il fondo o se non paga due annualità di canone. Una questione che sta creando lo scompiglio nelle campagne pugliesi, soprattutto brindisine dove si è costituito il “Comitato No Enfiteusi”, capeggiato dal portavoce Tonino Chirico, e che è approdata in Parlamento con il deputato L’Abbate (M5S).
“Dopo aver consegnato le centinaia di firme di braccianti e contadini pugliesi nelle mani del sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione e aver ricevuto una vaga risposta alla nostra interrogazione parlamentare – spiega Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio – il Governo Gentiloni prende ora un impegno chiaro e deciso per risolvere la questione enfiteusi, come richiesto dai tantissimi agricoltori pugliesi e dallo stesso Comitato. Durante l’approvazione della legge sui domini collettivi, infatti, la Camera ha accolto il mio ordine del giorno per impegnare l’Esecutivo a rivedere la normativa sull’enfiteusi al fine di risolvere le molteplici criticità sia per quanto concerne i soggetti del rapporto enfiteutico che per la tipologia dei terreni”.
All’interrogazione parlamentare presentata da L’Abbate (M5S) a febbraio 2016, il sottosegretario all’Agricoltura Castiglione, infatti, rispose un anno dopo ammettendo l’assenza di puntuali disposizioni legislative ma non chiarì su come intendeva intervenire normativamente, come da esplicita richiesta del deputato 5 Stelle. “Raccogliamo con soddisfazione questo impegno del Governo a chiarire una volta per tutte la questione enfiteusi – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – ma non mancheremo di continuare a far sentire la voce degli agricoltori pugliesi che pretendono giustamente risposte e soluzioni non ennesimi proclami. Quantomeno ora abbiamo ottenuto una promessa concreta che vincola l’Esecutivo guidato da Paolo Gentiloni”.
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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi
"AGRICOLTURA: IL GOVERNO GENTILONI SI IMPEGNA A RISOLVERE LA QUESTIONE ENFITEUSI
Dopo l’interrogazione parlamentare 5 Stelle e la raccolta firme del Comitato No Enfiteusi, la Camera accoglie l’impegno al Governo richiesto dal deputato L’Abbate (M5S) per una risoluzione normativa della questione enfiteusi che sta creando scompiglio nelle campagne pugliesi
Un retaggio dell’antica Romatornato in auge dopo decenni: è l’enfiteusi. Si tratta di un diritto reale di godimento su un fondo di proprietà altrui secondo il quale il titolare (enfiteuta) ha la facoltà di godimento pieno sul fondo stesso ma, per contro, deve migliorare il fondo stesso e pagare, inoltre, al proprietario un canone annuo in denaro o in derrate a fronte della concessione perpetua ricevuta. Una concessione da cui è possibile affrancarsi per decisione unilaterale dell’enfiteuta ma che può estinguersi se quest’ultimo non adempie all’obbligo di migliorare il fondo o se non paga due annualità di canone. Una questione che sta creando lo scompiglio nelle campagne pugliesi, soprattutto brindisine dove si è costituito il “Comitato No Enfiteusi”, capeggiato dal portavoce Tonino Chirico, e che è approdata in Parlamento con il deputato L’Abbate (M5S).
“Dopo aver consegnato le centinaia di firme di braccianti e contadini pugliesi nelle mani del sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione e aver ricevuto una vaga risposta alla nostra interrogazione parlamentare – spiega Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio – il Governo Gentiloni prende ora un impegno chiaro e deciso per risolvere la questione enfiteusi, come richiesto dai tantissimi agricoltori pugliesi e dallo stesso Comitato. Durante l’approvazione della legge sui domini collettivi, infatti, la Camera ha accolto il mio ordine del giorno per impegnare l’Esecutivo a rivedere la normativa sull’enfiteusi al fine di risolvere le molteplici criticità sia per quanto concerne i soggetti del rapporto enfiteutico che per la tipologia dei terreni”.
All’interrogazione parlamentare presentata da L’Abbate (M5S) a febbraio 2016, il sottosegretario all’Agricoltura Castiglione, infatti, rispose un anno dopo ammettendo l’assenza di puntuali disposizioni legislative ma non chiarì su come intendeva intervenire normativamente, come da esplicita richiesta del deputato 5 Stelle. “Raccogliamo con soddisfazione questo impegno del Governo a chiarire una volta per tutte la questione enfiteusi – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – ma non mancheremo di continuare a far sentire la voce degli agricoltori pugliesi che pretendono giustamente risposte e soluzioni non ennesimi proclami. Quantomeno ora abbiamo ottenuto una promessa concreta che vincola l’Esecutivo guidato da Paolo Gentiloni”.
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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi
Interpellanza dei consiglieri Caniglia e Ruggiero sulla rotatoria di via Mesagne
Riceviamo e pubblichiamo:
"In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento Comunale, in specie dell'art. 14, stante l'interesse a conoscere dell'andamento della gestione della "cosa pubblica" e nella qualità di Consiglieri Comunali, si formula la seguente
INTERPELLANZA RIVOLTA
all'assessore preposto al settore "lavori pubblici"
esposto
-Che da diverso tempo, ma in particola modo negli ultimi due anni la rotatoria posta a ridosso della strada provinciale Mesagne - Latiano e Viale Aldo Moro, si presenta in state di assoluto abbandono e degrado;
-Che la rotatoria di cui trattasi presenta le caratteristiche di una vera e propria insidia stradale stante l'andamento del piano stradale e la fuoriuscita delle radici degli alberi di pine ivi riposti;
-Che tale state di cose denota incuria del patrimonio comunale, poichè finanche le transenne ivi riposte illo-tempore risultano riverse per terra ed abbandonate, e grave quanto attuale pericolo per la pubblica incolumità.
Tanto esposto si
INTERPELLA
L'assessore al ramo invocandone risposta chiedendo
di RIFERIRE le ragioni di fatto per le quali ad oggi non è stato posto in essere nessun intervento efficace per la messa in sicurezza del luogo e di conoscere i tempi di esecuzione per la manutenzione ordinaria e straordinaria della rotatoria.
f.to: Ruggiero Claudio, Caniglia Damiano Edmondo".
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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi
"In ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento Comunale, in specie dell'art. 14, stante l'interesse a conoscere dell'andamento della gestione della "cosa pubblica" e nella qualità di Consiglieri Comunali, si formula la seguente
INTERPELLANZA RIVOLTA
all'assessore preposto al settore "lavori pubblici"
esposto
-Che da diverso tempo, ma in particola modo negli ultimi due anni la rotatoria posta a ridosso della strada provinciale Mesagne - Latiano e Viale Aldo Moro, si presenta in state di assoluto abbandono e degrado;
-Che la rotatoria di cui trattasi presenta le caratteristiche di una vera e propria insidia stradale stante l'andamento del piano stradale e la fuoriuscita delle radici degli alberi di pine ivi riposti;
-Che tale state di cose denota incuria del patrimonio comunale, poichè finanche le transenne ivi riposte illo-tempore risultano riverse per terra ed abbandonate, e grave quanto attuale pericolo per la pubblica incolumità.
Tanto esposto si
INTERPELLA
L'assessore al ramo invocandone risposta chiedendo
di RIFERIRE le ragioni di fatto per le quali ad oggi non è stato posto in essere nessun intervento efficace per la messa in sicurezza del luogo e di conoscere i tempi di esecuzione per la manutenzione ordinaria e straordinaria della rotatoria.
f.to: Ruggiero Claudio, Caniglia Damiano Edmondo".
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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi
venerdì 3 novembre 2017
Comune di Latiano candidato a tre importanti finanziamenti
Riceviamo e pubblichiamo:
"LATIANO CANDIDATA PER FINANZIAMENTI SUL SOCIALE, BIBLIOTECHE E AMBIENTE
"L'Assessorato Alle Politiche Comunitarie con il Sindaco , gli Assessori, i Consiglieri di Maggioranza tutti, con immensa soddisfazione hanno il piacere di comunicare che nel corso degli ultimi giorni è stato completato un lungo e complesso iter per la candidatura della città di Latiano ad ottenere tre importanti finanziamenti.
L'avviso pubblico "Antimafia Sociale" ha visto direttamente impegnati gli assessori dott. Michele Locorotondo e la dott.ssa Tiziana Rizzo; il progetto, il cui stanziamento ammonta a 450.000 prevede, attraverso il coinvolgimento di diverse realtà presenti sul territorio, un percorso a supporto di adolescenti a rischio devianza, madri lavoratrici con problemi di conciliazione vita-lavoro(bracciantato femminile), residenti nella periferia cittadina, disabili, anziani, stranieri, con misure volte a facilitare l'integrazione e il contrasto a fenomeni di devianza e di esclusione sociale; l' avvio di una cooperativa di comunità di cittadini creerà le condizioni anche di inserimento nel contesto sociale e lavorativo dei soggetti interessati dal progetto.
Il prezioso contributo dell'ufficio Servizi sociali ha reso possibile la candidatura della nostra città.
L'avviso pubblico "Community Library" ha visto il diretto impegno dell'assessore dott. Michele Locorotondo e del Sindaco, delegato alla cultura. L'importo previsto è di circa 1 milione di euro. Il progetto, scaturito da una serie di incontri pubblici nei quali sono state ascoltate le proposte dei cittadini, prevede tra le misure principali, il totale riallestimento interno dei locali del piano terra e primo piano di Palazzo Imperiali in funzione di ambienti più accoglienti, pratici, polifunzionale e innovativi; la creazione di spazi attrezzati dedicati ai più piccoli, la destinazione di alcuni spazi all'innovativa misura del coworking per le aziende e i professionisti, spazi della memoria per recuperare attraverso le attuali tecnologie tutto quel materiale foto/audio/video che ci racconta delle nostre radici e delle nostre tradizioni e che, senza un intervento di digitalizzazione, rischierebbero di andare perduti o di rimanere inutilizzati; il cortile interno è previsto che venga attrezzato con un tipico foodtrack per degustare le specialità del nostro territorio in compagnia di un buon libro nello splendido scenario di Palazzo Imperiali; una game room per i più piccoli nativi digitali; la copertura dell'intero palazzo e di piazza Umberto I con rete wifi e molto altro ancora. L'impegno dell'ufficio cultura, in particolar modo della dott.ssa Margherita Rubino, ha reso possibile presentare nei tempi prestabiliti e superando la prima fase di sbarramento di fronte alla commissione valutativa. Il contributo di progettisti esterni, è stato autofinanziato dall'istituto della sponsorizzazione il cui regolamento, approvato di recente in consiglio comunale, ha cominciato a dare i primi frutti con queste prime operazioni sugli incarichi che hanno già generato diverse migliaia di euro di risparmi per l'intera comunità latianese.
Con l'avviso "Interventi per la bonifica di aree inquinate" abbiamo candidato l'intervento di caratterizzazione presso l'area inquinata di contrada Mariano. L'importo del progetto ammonta a 185.000 euro. Anche in questo caso il referente politico del progetto è l'assessore Locorotondo che aveva già seguito la precedente conferenza di servizi decisoria del piano di caratterizzazione tenutasi presso gli uffici della Regione Puglia. Con questo intervento, che prevede una seria e attenta analisi di tutta la zona attraverso anche la realizzazione di un pozzo artesiano, oltre i tre già presenti, per valutare se vi sia effettivo inquinamento della falda, mira a tutelare la salute dei cittadini e a risolvere finalmente, dopo tanti, troppi anni, una triste storia del nostro recente passato. Si ringrazia l'ufficio ambiente, in particolare modo il dott. Flavio Lecciso, per l'impegno profuso alla realizzazione del progetto.
f.to L' Assessore alle Politiche Comunitarie, dott. Michele Locorotondo
Il Sindaco, avv. Cosimo Maiorano".
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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi
"LATIANO CANDIDATA PER FINANZIAMENTI SUL SOCIALE, BIBLIOTECHE E AMBIENTE
"L'Assessorato Alle Politiche Comunitarie con il Sindaco , gli Assessori, i Consiglieri di Maggioranza tutti, con immensa soddisfazione hanno il piacere di comunicare che nel corso degli ultimi giorni è stato completato un lungo e complesso iter per la candidatura della città di Latiano ad ottenere tre importanti finanziamenti.
L'avviso pubblico "Antimafia Sociale" ha visto direttamente impegnati gli assessori dott. Michele Locorotondo e la dott.ssa Tiziana Rizzo; il progetto, il cui stanziamento ammonta a 450.000 prevede, attraverso il coinvolgimento di diverse realtà presenti sul territorio, un percorso a supporto di adolescenti a rischio devianza, madri lavoratrici con problemi di conciliazione vita-lavoro(bracciantato femminile), residenti nella periferia cittadina, disabili, anziani, stranieri, con misure volte a facilitare l'integrazione e il contrasto a fenomeni di devianza e di esclusione sociale; l' avvio di una cooperativa di comunità di cittadini creerà le condizioni anche di inserimento nel contesto sociale e lavorativo dei soggetti interessati dal progetto.
Il prezioso contributo dell'ufficio Servizi sociali ha reso possibile la candidatura della nostra città.
L'avviso pubblico "Community Library" ha visto il diretto impegno dell'assessore dott. Michele Locorotondo e del Sindaco, delegato alla cultura. L'importo previsto è di circa 1 milione di euro. Il progetto, scaturito da una serie di incontri pubblici nei quali sono state ascoltate le proposte dei cittadini, prevede tra le misure principali, il totale riallestimento interno dei locali del piano terra e primo piano di Palazzo Imperiali in funzione di ambienti più accoglienti, pratici, polifunzionale e innovativi; la creazione di spazi attrezzati dedicati ai più piccoli, la destinazione di alcuni spazi all'innovativa misura del coworking per le aziende e i professionisti, spazi della memoria per recuperare attraverso le attuali tecnologie tutto quel materiale foto/audio/video che ci racconta delle nostre radici e delle nostre tradizioni e che, senza un intervento di digitalizzazione, rischierebbero di andare perduti o di rimanere inutilizzati; il cortile interno è previsto che venga attrezzato con un tipico foodtrack per degustare le specialità del nostro territorio in compagnia di un buon libro nello splendido scenario di Palazzo Imperiali; una game room per i più piccoli nativi digitali; la copertura dell'intero palazzo e di piazza Umberto I con rete wifi e molto altro ancora. L'impegno dell'ufficio cultura, in particolar modo della dott.ssa Margherita Rubino, ha reso possibile presentare nei tempi prestabiliti e superando la prima fase di sbarramento di fronte alla commissione valutativa. Il contributo di progettisti esterni, è stato autofinanziato dall'istituto della sponsorizzazione il cui regolamento, approvato di recente in consiglio comunale, ha cominciato a dare i primi frutti con queste prime operazioni sugli incarichi che hanno già generato diverse migliaia di euro di risparmi per l'intera comunità latianese.
Con l'avviso "Interventi per la bonifica di aree inquinate" abbiamo candidato l'intervento di caratterizzazione presso l'area inquinata di contrada Mariano. L'importo del progetto ammonta a 185.000 euro. Anche in questo caso il referente politico del progetto è l'assessore Locorotondo che aveva già seguito la precedente conferenza di servizi decisoria del piano di caratterizzazione tenutasi presso gli uffici della Regione Puglia. Con questo intervento, che prevede una seria e attenta analisi di tutta la zona attraverso anche la realizzazione di un pozzo artesiano, oltre i tre già presenti, per valutare se vi sia effettivo inquinamento della falda, mira a tutelare la salute dei cittadini e a risolvere finalmente, dopo tanti, troppi anni, una triste storia del nostro recente passato. Si ringrazia l'ufficio ambiente, in particolare modo il dott. Flavio Lecciso, per l'impegno profuso alla realizzazione del progetto.
f.to L' Assessore alle Politiche Comunitarie, dott. Michele Locorotondo
Il Sindaco, avv. Cosimo Maiorano".
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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi
"Via dei Rifiuti": da Latiano5Stelle una riflessione sulla prostituzione diffusa sulle complanari cittadine
Riceviamo e pubblichiamo:
"Se la Nigeria viene a Latiano, noi andiamo a puttane.
Si pensava ad un nome come «vie dell’amore», ma le prostitute che si trovano sulle complanari della SS7intorno Latiano narrano una storia che è l’esatto contrario di una mera situazione d’amore. Forse sarebbe più azzeccato definirle «vie del sesso», ma quest’espressione suona molto di Paesi del Nord Europa, dove le istituzioni destinano alcune vie cittadine al commercio del piacere. Invece «via dei rifiuti» la troviamomolto più azzeccata e forse anche in linea con quanto Papa Francesco denuncia come “cultura dello scarto”; infatti sulle strade adiacenti la superstrada oltre a incappare in vecchi materassi, lavatrici rotte, pneumatici e quant’altro è scartato dalla vita quotidiana, si trovano esseri umani che la nostra (poco) civile comunità esclude trasformandoli così in spazzatura: le prostitute negre (speriamo che nessuno si scandalizzi per l’aggettivo “negre” che non vuole essere un modo dispregiativo contro queste donne, ma un’accusa verso la nostra comunità che con le sue fasulle istituzioni, la sua cecità e i suoi silenzi ricorda loro che da questa parte del mondo sono ancora “negre”).
Qualche settimana fa la copertina di Internazionale intitolava “La tratta delle ragazze nigeriane in Italia” riportando, tra le sue pagine, un’inchiesta de The New Yorker. La storia narrata seguiva il racconto di “Blessing, bella slanciata, con occhi grandi e gli zigomi alti” che - come tante altre ragazze nigerianeattirateda false promesse e partite dalla Nigeria per sfuggire la miseria -aveva attraversato il deserto e il mare per finire a lavorare come prostituta in Italia. Il racconto è una sorta di viaggio dentro l’inferno (le malcapitate attraversano la Nigeria, il Niger e la Libia)in cui la morte, la violenza e il ricatto viaggiano quotidianamente con loro, giocandosi a sorte la vita su cui accanirsi. Leggendo la storia di Blessing, si scopre che il network delle organizzazioni dedite al traffico di vite umane, oltre ad avere sul territorio africano l’appoggio di istituzioni chericevono dalla comunità internazionale i finanziamenti per contrastare il fenomeno, non si ferma alle porte d’Italia. Infattila struttura organizzativa, che comprende uomini e donne (le cosiddette madam), di questa particolare tratta è benradicata anche in Italia, dove “le intercettazioni della polizia dimostrano che le reti dei trafficanti nigeriani si sono infiltrate nei centri di accoglienza […] e pagano tangenti ai funzionari corrotti per accelerare le pratiche burocratiche”.
Una volta giunte nel Belpaese, le ragazze devono raggiungere le madam, altre nigeriane che le controllano e le avviano alla prostituzione, a cuile malcapitate pagano una sorta di debito dovuto siaal viaggio che a nuovi ricatti come, ad esempio, il costo dello spazio di marciapiede o di asfalto su cui andranno a vendere il proprio corpo. La cifra da dover scontare può raggiungere anche i 50 mila euro, che restituiranno con la prostituzione. Chi si rifiuta di pagare viene minacciata di morte assieme alla sua famiglia e attraverso lo juju, un rito tradizionale di maledizione molto temuto in Nigeria, i trafficanti esercitano un efficace controllo sulla loro volontà e quindi sulle loro vite.
La tratta delle nigeriane non risparmia neppure le minorenni che, una sorta di razzismo non dichiarato, condanna alla prostituzione così come le adulte. Padre Enzo Volpe, un prete che a Palermo gestisce un centro per bambini migranti vittime del traffico degli esseri umani è abbastanza schietto sulla questione “la società dichiara che è un reato andare a letto con una tredicenne o una quattordicenne. Ma se è africana? Non importa niente a nessuno. Non pensano a lei come a una persona”. In Italia i migranti minorenni dovrebbero essere iscritti a scuola e, quindi, trasferiti in un centro per minori. Ma se per gli adulti è noto che spesso scappano dai centri di accoglienza per diventare clandestini, nulla si sa (o poco importa a tutti noi) se la stessa sorte tocca anche ai ragazzi dei centri per minori (su questo eventuale fenomeno sarebbe interessante avere qualche dato da parte delle scuole o delle varie strutture per l’accoglienza ed assistenza di minori stranieri non accompagnatipresenti a Latiano).
Comunque, stando ai dati, in Italia, il giro d’affari della prostituzione ammonta a circa 90 milioni di euro, alimentato quotidianamente da giovani donne costrette ad avere sino a 15 rapporti al giorno.
L’articolo de The New Yorker, da cui abbiamo attinto gran parte delle informazioni di questo post, così come abbiamo già detto, racconta il viaggio di Blessing, una ragazza nigeriana “bella e slanciata, con gli occhi grandi e gli zigomi alti”. A Latiano sulla «via dei rifiuti» spesso ci troviamo a pochi metri da queste giovani donne, tanto da scorgerne bene il viso e i caratteristici lineamenti che le fanno assomigliare alla Blessing del racconto, e nello stesso tempo è sorprendente constatarecome ciò che accade a migliaia di kilometri ha a che fare con quello che succede ad un metro da noi!
f.to: Latiano5stelle".
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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi
"Se la Nigeria viene a Latiano, noi andiamo a puttane.
Si pensava ad un nome come «vie dell’amore», ma le prostitute che si trovano sulle complanari della SS7intorno Latiano narrano una storia che è l’esatto contrario di una mera situazione d’amore. Forse sarebbe più azzeccato definirle «vie del sesso», ma quest’espressione suona molto di Paesi del Nord Europa, dove le istituzioni destinano alcune vie cittadine al commercio del piacere. Invece «via dei rifiuti» la troviamomolto più azzeccata e forse anche in linea con quanto Papa Francesco denuncia come “cultura dello scarto”; infatti sulle strade adiacenti la superstrada oltre a incappare in vecchi materassi, lavatrici rotte, pneumatici e quant’altro è scartato dalla vita quotidiana, si trovano esseri umani che la nostra (poco) civile comunità esclude trasformandoli così in spazzatura: le prostitute negre (speriamo che nessuno si scandalizzi per l’aggettivo “negre” che non vuole essere un modo dispregiativo contro queste donne, ma un’accusa verso la nostra comunità che con le sue fasulle istituzioni, la sua cecità e i suoi silenzi ricorda loro che da questa parte del mondo sono ancora “negre”).
Qualche settimana fa la copertina di Internazionale intitolava “La tratta delle ragazze nigeriane in Italia” riportando, tra le sue pagine, un’inchiesta de The New Yorker. La storia narrata seguiva il racconto di “Blessing, bella slanciata, con occhi grandi e gli zigomi alti” che - come tante altre ragazze nigerianeattirateda false promesse e partite dalla Nigeria per sfuggire la miseria -aveva attraversato il deserto e il mare per finire a lavorare come prostituta in Italia. Il racconto è una sorta di viaggio dentro l’inferno (le malcapitate attraversano la Nigeria, il Niger e la Libia)in cui la morte, la violenza e il ricatto viaggiano quotidianamente con loro, giocandosi a sorte la vita su cui accanirsi. Leggendo la storia di Blessing, si scopre che il network delle organizzazioni dedite al traffico di vite umane, oltre ad avere sul territorio africano l’appoggio di istituzioni chericevono dalla comunità internazionale i finanziamenti per contrastare il fenomeno, non si ferma alle porte d’Italia. Infattila struttura organizzativa, che comprende uomini e donne (le cosiddette madam), di questa particolare tratta è benradicata anche in Italia, dove “le intercettazioni della polizia dimostrano che le reti dei trafficanti nigeriani si sono infiltrate nei centri di accoglienza […] e pagano tangenti ai funzionari corrotti per accelerare le pratiche burocratiche”.
Una volta giunte nel Belpaese, le ragazze devono raggiungere le madam, altre nigeriane che le controllano e le avviano alla prostituzione, a cuile malcapitate pagano una sorta di debito dovuto siaal viaggio che a nuovi ricatti come, ad esempio, il costo dello spazio di marciapiede o di asfalto su cui andranno a vendere il proprio corpo. La cifra da dover scontare può raggiungere anche i 50 mila euro, che restituiranno con la prostituzione. Chi si rifiuta di pagare viene minacciata di morte assieme alla sua famiglia e attraverso lo juju, un rito tradizionale di maledizione molto temuto in Nigeria, i trafficanti esercitano un efficace controllo sulla loro volontà e quindi sulle loro vite.
La tratta delle nigeriane non risparmia neppure le minorenni che, una sorta di razzismo non dichiarato, condanna alla prostituzione così come le adulte. Padre Enzo Volpe, un prete che a Palermo gestisce un centro per bambini migranti vittime del traffico degli esseri umani è abbastanza schietto sulla questione “la società dichiara che è un reato andare a letto con una tredicenne o una quattordicenne. Ma se è africana? Non importa niente a nessuno. Non pensano a lei come a una persona”. In Italia i migranti minorenni dovrebbero essere iscritti a scuola e, quindi, trasferiti in un centro per minori. Ma se per gli adulti è noto che spesso scappano dai centri di accoglienza per diventare clandestini, nulla si sa (o poco importa a tutti noi) se la stessa sorte tocca anche ai ragazzi dei centri per minori (su questo eventuale fenomeno sarebbe interessante avere qualche dato da parte delle scuole o delle varie strutture per l’accoglienza ed assistenza di minori stranieri non accompagnatipresenti a Latiano).
Comunque, stando ai dati, in Italia, il giro d’affari della prostituzione ammonta a circa 90 milioni di euro, alimentato quotidianamente da giovani donne costrette ad avere sino a 15 rapporti al giorno.
L’articolo de The New Yorker, da cui abbiamo attinto gran parte delle informazioni di questo post, così come abbiamo già detto, racconta il viaggio di Blessing, una ragazza nigeriana “bella e slanciata, con gli occhi grandi e gli zigomi alti”. A Latiano sulla «via dei rifiuti» spesso ci troviamo a pochi metri da queste giovani donne, tanto da scorgerne bene il viso e i caratteristici lineamenti che le fanno assomigliare alla Blessing del racconto, e nello stesso tempo è sorprendente constatarecome ciò che accade a migliaia di kilometri ha a che fare con quello che succede ad un metro da noi!
f.to: Latiano5stelle".
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LA VOCE DI LATIANO: il blog dei latianesi
Dai consiglieri Ruggiero e Caniglia una mozione sull'Azienda Speciale Scazzeri
Riceviamo e pubblichiamo:
"MOZIONE AI SENSI DELL’ART. 15 DEL REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Oggetto: Azienda Speciale Istituto Caterina Scazzeri.
I sottoscritti Consiglieri Comunali Damiano Edmondo Caniglia e Claudio Ruggiero
espongono che
1) Con deliberazione n. 15 del 6.11.2016 il Consiglio Comunale di
Latiano, nel prendere atto delle difficoltà e della impossibilità che l’azienda potesse conseguire il proprio oggetto sociale (la tutela dell’anziano all’interno della residenza socio-sanitaria ), nonché di affrontare tutte le spese di gestione attestatesi in diverse centinaia di migliaia di euro, manifestava la volontà di procedere alla liquidazione dell’aziena speciale. Lo squilibrio finanziario e la carenze amministrative erano di entità tali che inducevano il direttore dell’azienda, giusta nota del 31.07.2014, a segnalare la impossibilità di proseguire oltre nella gestione dell’azienda pena l’aggravarsi, in maniera irreparabile, della situazione economico-finanziaria dell’azienda e soggiunto come, sempre per quanto recitato con la medesima nota, l’assistenza degli anziani risultava essere solo di base, scarsa e lontana da quegli interventi educativi, assistenziali e riabilitativi rispondenti al regolamento regionale n. 4/2007, veniva suggerito di avviare le procedure per indire gara per la gestione a titolo oneroso del servizio, prevedendo una anticipazione di canoni a copertura del debito;
2) Con deliberazione della Giunta Comunale n. 91/2015
l’amministrazione De Giorgi, nel prendere atto della situazione passiva e debitorea in cui versava l’azienda speciale, al fine di contenere l’aggravio di spese in danno del bilancio comunale, demandava al responsabile del settore servizi sociali la predisposizione di tutti gli atti amministrativi volti alla individuazione del contraente cui affidare in locazione l’immobile oggetto del servizio RSSA nonché dell’annesso centro diurno per anziani per un importo a base d’asta pari a 22.000 euro annui, con offerte in aumento;
3) La Giunta Municipale con deliberazione n. 35/2016 datata 11.03.2016 disponeva la sospensione della efficacia giuridica del deliberato n. 91/2015 al fine, fra gli altri, di avere contezza dei vai bilanci di esercizio succedutesi nel tempo e quindi di porre il Consiglio Comunale nelle condizioni di meglio decidere la sorte del Pio Istituto Caterina Scazzeri.
4) Nelle more amministrative veniva decisa non solo la messa in liquidazione dell’azienda speciale, con la conseguenziale nomina dell’organo di liquidazione, ma addirittura la chiusura della struttura così privando la comunità di una struttura socio-assistenziale pubblicata vocata alla tutela dei nostri anziani;
5) La giunta municipale, con atto deliberativo n. 144 dell’ottobre 2016, in attuazione del deliberato n. 15/2016 del Consiglio Comunale con cui si decideva di individuare un privato cui affidare la gestione della struttura al fine anche di garantire continuità occupazionale al personale dipendente, procedeva all’approvazione del capitolato speciale d’appalto e le condizioni da osservare per la individuazione del soggetto privato cui affidare la gestione della struttura. Il dirigente, con determina a contrarre n. 50/2016, incaricava la SUA della Proviuncia di Brindisi di provvedere agli adempimenti relativi alla indizione della gara;
6) Con deliberazione della Giunta Municipale n. 111 del luglio scorso l’amministrazione comunale, con una motivazione apodittica ed insoddisfacente quale l’addotta circostanza secondo la quale la “…messa in liquidazione richiede di interrompere qualunque attività stante che il perdurare dell’operatività oltre a produrre giornalmente debito, non consente l’inizio delle operazioni di liquidazione …” disponeva la revoca della delibera n. 144/2016 avente ad oggetto la messa in gara e la individuazione del soggetto privato cui affidare a titolo onerosio la gestione della struttura.
7) A distanza di mesi di tale decisione nulla ci è dato sapere in ordine alla destinazione futura della struttura e dell’annesso servizio
Tanto esposto i sottoscritti preoccupati dello stato di inerzia dell’amministrazione comunale dinanzi a tale complessa e delicata, chiedendo di essere notiziati prima del prossimo consiglio in via documentale sulle circostanze inerenti:
-l’avvenuta o meno predisposizione ed approvazione dei diversi bilanci preventivi e consuntivi a far data dall’esercizio sociale 2015 in poi, in uno alle relazioni dei preposti amministrativi;
-lo stato in cui versa la fase di liquidazione e quali attività risulta avere posto in essere l’organo di liquidazione;
-lo stato in cui versa la opera di ristrutturazione della intera struttura;
-lo stato in cui versa la richiesta della Regione Puglia di restituzione del finanziamento a fondo perduto concesso stante il grave inadempimento in cui risulta essee incorso il Comune di Latiano a far data dall’anno 2016.
Alla stregua di quanto innanzi si propone al
Consiglio Comunale
di approntare una soluzione amministrativa, mediante rituale atto di indirizzo, conforme
-alla legittima aspettativa della comunità latianese di vedersi restituita una struttura pubblica di natura socio-assistenziale vocata alla tutela dei nostri anziani e secondo standard di legge,
-alla tutela delle casse comunali ponendo in essere qualunque necessaria azione volta a scongiurare il dissesto finanziario ritenendo ingiustificato ed ingiustificabile il comportamento dilatorio tenuto dai diversi organi amministrativi deputati agli adempimenti statutari e di legge.
f.to: Claudio Ruggiero, Damiano Edmondo Caniglia".
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LA VOCE DI LATIANO: diamo voce ai latianesi
"MOZIONE AI SENSI DELL’ART. 15 DEL REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Oggetto: Azienda Speciale Istituto Caterina Scazzeri.
I sottoscritti Consiglieri Comunali Damiano Edmondo Caniglia e Claudio Ruggiero
espongono che
1) Con deliberazione n. 15 del 6.11.2016 il Consiglio Comunale di
Latiano, nel prendere atto delle difficoltà e della impossibilità che l’azienda potesse conseguire il proprio oggetto sociale (la tutela dell’anziano all’interno della residenza socio-sanitaria ), nonché di affrontare tutte le spese di gestione attestatesi in diverse centinaia di migliaia di euro, manifestava la volontà di procedere alla liquidazione dell’aziena speciale. Lo squilibrio finanziario e la carenze amministrative erano di entità tali che inducevano il direttore dell’azienda, giusta nota del 31.07.2014, a segnalare la impossibilità di proseguire oltre nella gestione dell’azienda pena l’aggravarsi, in maniera irreparabile, della situazione economico-finanziaria dell’azienda e soggiunto come, sempre per quanto recitato con la medesima nota, l’assistenza degli anziani risultava essere solo di base, scarsa e lontana da quegli interventi educativi, assistenziali e riabilitativi rispondenti al regolamento regionale n. 4/2007, veniva suggerito di avviare le procedure per indire gara per la gestione a titolo oneroso del servizio, prevedendo una anticipazione di canoni a copertura del debito;
2) Con deliberazione della Giunta Comunale n. 91/2015
l’amministrazione De Giorgi, nel prendere atto della situazione passiva e debitorea in cui versava l’azienda speciale, al fine di contenere l’aggravio di spese in danno del bilancio comunale, demandava al responsabile del settore servizi sociali la predisposizione di tutti gli atti amministrativi volti alla individuazione del contraente cui affidare in locazione l’immobile oggetto del servizio RSSA nonché dell’annesso centro diurno per anziani per un importo a base d’asta pari a 22.000 euro annui, con offerte in aumento;
3) La Giunta Municipale con deliberazione n. 35/2016 datata 11.03.2016 disponeva la sospensione della efficacia giuridica del deliberato n. 91/2015 al fine, fra gli altri, di avere contezza dei vai bilanci di esercizio succedutesi nel tempo e quindi di porre il Consiglio Comunale nelle condizioni di meglio decidere la sorte del Pio Istituto Caterina Scazzeri.
4) Nelle more amministrative veniva decisa non solo la messa in liquidazione dell’azienda speciale, con la conseguenziale nomina dell’organo di liquidazione, ma addirittura la chiusura della struttura così privando la comunità di una struttura socio-assistenziale pubblicata vocata alla tutela dei nostri anziani;
5) La giunta municipale, con atto deliberativo n. 144 dell’ottobre 2016, in attuazione del deliberato n. 15/2016 del Consiglio Comunale con cui si decideva di individuare un privato cui affidare la gestione della struttura al fine anche di garantire continuità occupazionale al personale dipendente, procedeva all’approvazione del capitolato speciale d’appalto e le condizioni da osservare per la individuazione del soggetto privato cui affidare la gestione della struttura. Il dirigente, con determina a contrarre n. 50/2016, incaricava la SUA della Proviuncia di Brindisi di provvedere agli adempimenti relativi alla indizione della gara;
6) Con deliberazione della Giunta Municipale n. 111 del luglio scorso l’amministrazione comunale, con una motivazione apodittica ed insoddisfacente quale l’addotta circostanza secondo la quale la “…messa in liquidazione richiede di interrompere qualunque attività stante che il perdurare dell’operatività oltre a produrre giornalmente debito, non consente l’inizio delle operazioni di liquidazione …” disponeva la revoca della delibera n. 144/2016 avente ad oggetto la messa in gara e la individuazione del soggetto privato cui affidare a titolo onerosio la gestione della struttura.
7) A distanza di mesi di tale decisione nulla ci è dato sapere in ordine alla destinazione futura della struttura e dell’annesso servizio
Tanto esposto i sottoscritti preoccupati dello stato di inerzia dell’amministrazione comunale dinanzi a tale complessa e delicata, chiedendo di essere notiziati prima del prossimo consiglio in via documentale sulle circostanze inerenti:
-l’avvenuta o meno predisposizione ed approvazione dei diversi bilanci preventivi e consuntivi a far data dall’esercizio sociale 2015 in poi, in uno alle relazioni dei preposti amministrativi;
-lo stato in cui versa la fase di liquidazione e quali attività risulta avere posto in essere l’organo di liquidazione;
-lo stato in cui versa la opera di ristrutturazione della intera struttura;
-lo stato in cui versa la richiesta della Regione Puglia di restituzione del finanziamento a fondo perduto concesso stante il grave inadempimento in cui risulta essee incorso il Comune di Latiano a far data dall’anno 2016.
Alla stregua di quanto innanzi si propone al
Consiglio Comunale
di approntare una soluzione amministrativa, mediante rituale atto di indirizzo, conforme
-alla legittima aspettativa della comunità latianese di vedersi restituita una struttura pubblica di natura socio-assistenziale vocata alla tutela dei nostri anziani e secondo standard di legge,
-alla tutela delle casse comunali ponendo in essere qualunque necessaria azione volta a scongiurare il dissesto finanziario ritenendo ingiustificato ed ingiustificabile il comportamento dilatorio tenuto dai diversi organi amministrativi deputati agli adempimenti statutari e di legge.
f.to: Claudio Ruggiero, Damiano Edmondo Caniglia".
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LA VOCE DI LATIANO: diamo voce ai latianesi
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