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martedì 27 settembre 2016

Tagli assistenza scolastica: Bruno scrive a Renzi e Emiliano

Riceviamo e pubblichiamo: 

"Gent.mo Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi
E
Gent.mo Presidente Regione Puglia, Dott. Michele Emiliano

Gent.mi,
da pochissimi giorni è iniziato in ormai tutto il territorio nazionale l’anno scolastico 2016-17 e, mio malgrado, ho potuto constatare che gran parte degli atavici problemi del sistema scolastico sono rimasti del tutto irrisolti.
Non mi riferisco soltanto alle carenze strutturali degli edifici che accoglieranno i nostri figli per gran parte della giornata neiprossimi mesi; ma, in particolar modo, ai drastici tagli (si parla, addirittura, nella misura del 75% rispetto allo scorso anno) riservati all’assistenza e al supporto nelle scuole ai bambini ed ai ragazzi diversamente abili.
La situazione, soprattutto per chi, come il sottoscritto, è genitore di un ragazzo affetto da autismo, è ancora più nebulosa ed incerta perché non ci è dato sapere o conoscere a quale Ente rivolgerci per scongiurare tale assurdità: vi è chi attribuisce le responsabilità a problemi propri dell’Ambito territoriale; vi sono altri che le fanno ricadere sul governo regionale; altri ancora attribuiscono al Governo Nazionale tale decisione.
L’unica cosa certa ed inaccettabile è che, se non si smuove qualcosa, i ragazzi affetti da disabilità, già di per sé molto meno fortunati e già assistiti in maniera del tutto insufficiente (soltanto per 2 ore giornaliere), si troveranno ben presto a poter beneficiare di un assistenza ed un supporto scolastico di appena 30 minuti al giorno!
Mi chiedo a cosa facciate riferimento quando parlate di “buona scuola”, se oggi la scuola, che è lo strumento principe dell’educazione di TUTTI i nostri figli, è tutt’altro che buona.
Quella che dovrebbe essere la destinazione principale e fondamentale delle risorse finanziarie disponibili e utilizzabili, altro non è che un ambiente malsano tanto dal punto di vista strutturale (e qui potremmo aprire un dibattito a parte) quanto dal punto di vista del riconoscimento dei diritti della persona e nello specifico della persona diversamente abile.
I bambini speciali hanno il DIRITTO di ricevere adeguate attenzioni da parte di figure professionali a prescindere da piani finanziari o capitoli di spese di Bilanci già approvati.
E tale diritto nasce dalla loro straordinaria natura.
La sensibilità di un amministratore si riflette soprattutto sulla capacità di intercettare questi disagi e la prontezza di porvi rimedio nel breve brevissimo tempo.
E’ perfino superfluo evidenziare che tale stato di cose non può che suscitarmi disgusto ed indignazione, soprattutto quando quotidianamente, nella mia veste di consigliere comunale, assisto e prendo contezza di enormi sprechi di risorse economiche o alla loro canalizzazione verso settori della vita pubblica certamente molto meno importanti.
Oggi sono qui a lottare per il riconoscimento di diritti che in una comunità civile ed evoluta come la nostra dovrebbero essere piu’ che scontati.
Oggi sono qui a lottare perché la disabilità non sia trattata come un problema sempre secondario rispetto a tutto il resto.
Oggi sono qui a lottare perché la tutela della disabilità infantile diventi prerogativa di molti e non esigenza di pochi.
Oggi sono qui a lottare perché il mio meraviglioso bambino possa godere di una Istruzione calibrata alla sua natura speciale, alla stregua di tutti i suoi compagni.
La mia è una lotta comune a tanti altri genitori, una lotta che mi auguro incontri il desiderio di amministratrori sensibili e attenti, di regalare un po’ di serenità alle famiglie diversamente abili.
Per questi motivi, da genitore, prima ancora che da amministratore, non mi sottrarrò ad alcuna iniziativa capace di calamitare l’attenzione della opinione pubblica sul tema della tutela e sui diritti dei soggetti affetti da disabilità; auspicando che, nelle more della definizione degli interventi nazionali e/o regionali, gli Enti locali utilizzino risorse proprie al fine di determinare le condizioni per rendere il più lieve possibile il disagio ai ragazzi diversamente abili per l’anno scolastico appena iniziato.
Concludo chiedendovi, cari Presidenti, di non tagliare determinati servizi a persone che già nella vita hanno avuto un grosso “taglio”, anzi cerchiamo di potenziare quei servizi. Quando si parla di queste tematiche cercate di governare con il cuore e usate il cervello.
f.to Giovanni Bruno, papà di Andrea".

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