Riceviamo e pubblichiamo:
"L’associazione “Comitato scuola bene comune” ha richiesto all’amministrazione comunale la “Carta dei servizi della ristorazione scolastica” ai sensi dell’art. 2 comma 461 Legge 24 Dicembre 2007, n. 244.
Ad onor del vero è la seconda volta che l’associazione richiede il documento in parola all’assessore Milone e al sindaco Maiorano, il quale ci aveva pure garantito, oltre due mesi addietro, il suo impegno per il disbrigo della richiesta, che a tutt’oggi è insoluta.
Ma cos’è la “Carta Servizi della ristorazione scolastica”? In generale, nel momento in cui l’ente locale stipula un contratto di servizi, obbliga il soggetto gestore del servizio ad emanare una «Carta della qualità dei servizi» che deve essere disponibile per gli utenti.
Nel caso della ristorazione scolastica la “Carta della qualità dei servizi”è un documento dove l’azienda erogatrice definisce gli standard della propria prestazione, come la tabella dietetica, la descrizione dei menù e la loro rotazione, quella degli spuntini, di eventuali buffet di verdure o di giornate a tema come la giornata della frutta, di menù regionali o di menù legati a particolari ricorrenze.
Inoltre nella Carta è dedicata una sezione alle diete speciali come diete particolari per motivi sanitari o per motivi etnico-religiosi; nello stesso documento deve essere esplicitata la provenienza dei prodotti alimentari, come - ad esempio - “proveniente da agricoltura biologica”, “da chilometri zero”, “DOP e IGP”, “da commercio equo e solidale”. Infine, oltre a definire le istituzioni e le modalità di monitoraggio del servizio, all’utente (nel nostro caso si tratta dei genitori dell’utente) va indicato l’ufficio in cui avanzare segnalazioni o valutazioni.
Questo è quello che impone la legge in tema di ristorazione scolastica e che l’associazione “Comitato scuola bene comune” ha chiesto (e continua a richiedere) da oltre due mesi alle istituzioni comunali, senza ottenere risposta".
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