Riceviamo e pubblichiamo:
"Lo chiamavano “Palazzo di Cristallo”
Gentile ass. Ingusci Maria Paola, arch. Giuseppe Muri, arch. Annalisa Rubino tra circa due settimane saranno consegnati i lavori che vedranno riportare al suo splendore l'antico Convento dei Domenicani, più comunemente conosciuto come “ Palazzo di Cristallo”.
I lavori saranno ultimati entro, e non oltre, il 30 Novembre 2015 ed è stata già apportata sulla struttura una serie di interventi di restauro sia interni che esterni.
Sulla parte retrostante del Convento dei Domenicani sono stati compiuti una serie di interventi di ripristino di quello che attualmente appare come un prospetto, ma che in realtà rappresentava solo uno dei quattro lati del chiostro dell'antico convento (attualmente mancante del lato occidentale, quello che si affacciava su via Alcide De Gasperi, per intenderci). Il chiostro era costituito da uno spazio a cielo aperto di forma quadrata, circondato da un corridoio coperto (portico) che si apriva sullo spazio centrale con una serie di arcate. Probabilmente, nello spazio a cielo aperto del chiostro vi era un giardino, al centro del quale doveva trovarsi una cisterna, o un pozzo, utile all'approvvigionamento idrico del Convento. Le tracce di una scala - ormai scomparsa- lungo la parete meridionale della Chiesa del SS. Rosario, suggerisce che dal chiostro era possibile accedere ad un loggiato lungo il quale si aprivano gli ingressi degli ambienti posti al primo piano.
Purtroppo nell’ultimo ventennio, con l’alternarsi di varie amministrazioni, abbiamo più volte assistito ad interventi pubblici strutturali che hanno “sventrato” il sottosuolo urbano (come, per esempio, Palazzo Imperiali e la Torre del Solise), distruggendo o coprendo la nostra storia e le nostre origini con una “bella” colata di cemento.
Speriamo vivamente che almeno questa volta siano stati rispettati i dettami normativi imposti dagli articoli 95 e 96 del D.lgs. 163/2006 (Codice dei contratti pubblici) che obbliga la stazione appaltante ad inoltrare presso la competente Soprintendenza per i Beni Archeologici il progetto preliminare delle opere previste, mettendo l'organo periferico del Ministero dei Beni Culturali, in condizione di valutare l'opportunità di sottoporre i lavori di movimento terra a sorveglianza archeologica. Infatti, come si evince dalle foto, i lavori di recupero e riqualificazione del complesso monumentale hanno interessato anche l'area del chiostro dell'antico Convento dei Domenicani, dove la pavimentazione posticcia in mattoni di cemento è stata sostituita con un basolato in pietra posato su uno strato di preparazione alto circa 15 cm. Prima della posa in opera della nuova pavimentazione, inoltre, alcuni mezzi pesanti (tra cui ruspe e camion), hanno lavorato per diversi giorni, scavando ben oltre il piano calpestabile e, dunque, presumibilmente intaccando i resti archeologici che avrebbero consentito, se opportunamente indagati, di far conoscere a tutti i cittadini di Latiano la forma e le funzioni originarie di questo straordinario monumento.
Per questa serie di ragioni, noi del meetup Latiano5stelle chiediamo all’assessore alla cultura, Dott.ssa Maria Paola Ingusci, al Responsabile Unico del Procedimento (R.U.P.), Arch. Giuseppe Muri, e al responsabile del processo esecutivo, Arch. Annalisa Rubino, di fare chiarezza (magari tramite una comunicazione pubblica) riguardo gli elaborati prodotti e trasmessi dalla stazione appaltante alla Soprintendenza Archeologica territorialmente competente e, in tal caso, se l’Ente interpellato abbia ravvisato o meno l'esigenza di sottoporre a sorveglianza archeologica le aree oggetto di trasformazione.
f.to Latiano5stelle".
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