"RACCOLTA DIFFERENZIATA: “UN GUADAGNO PER LATIANO, NO UNA PERDITA”
"Mi permetto di invitare l’Amministrazione Comunale di Latiano a porre la massima attenzione su un argomento che sta a cuore a tutti i cittadini latianesi me compreso, ossia la raccolta dei rifiuti solidi urbani che, si sta rischiando di perdere di controllo”. È passato più di un anno e mezzo (era il 25 gennaio 2014) da quando, a mezzo stampa, cercai di portare all’attenzione di tutti e soprattutto dell’allora Amministrazione Comunale, un argomento che da qualche giorno è ormai su tutti i mezzi di informazione, la RACCOLTA DIFFERENZIATA.
Come avevo preventivato in quel comunicato, ormai siamo in piena emergenza rifiuti che ad oggi interessa solo i comuni dell’ARO/BR1 ma che rischia di coinvolgere l’intera provincia di Brindisi. Per più di un mese nessun impianto di compostaggio pugliese ha concesso loro il conferimento della frazione organica (comunemente detto umido), costringendo l’OGA (Organismo di gestione d’ambito composto dai sindaci di tutti e venti i comuni della provincia di Brindisi) a emettere un ordine di servizio con il quale chiedeva a tutti i comuni di conferire la frazione umida in discarica, previo passaggio nell’impianto di biostabilizzazione e produzione di CDR di Brindisi. Tale impianto, gestito dalla Nubile Srl, è obsoleto ed è a rischio la paralisi con l’invio dell’umido in quanto non progettato per trattare tale frazione, ma per gestire solo l’indifferenziato.
Paralisi che non si è fatta attendere. Il 20 agosto arriva la retromarcia dell’OGA che comunica ai comuni dell’ARO/BR1 che non è più possibile accettare la frazione umida e chiede di sospendere la raccolta differenziata dell’organico per assenza di recapito.
Ma come avevo preannunciato un anno e mezzo fa, tale situazione era prevedibile dal momento che l’unico impianto di compostaggio ricadente nel Bacino territoriale di competenza dell’ARO/BR1, cos’ come previsto nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, risulta da sempre indisponibile, nonostante i diversi milioni di euro spesi per rimetterlo in funzione. Difatti tutti i comuni di ARO/BR1, compreso Latiano, sono stati costretti, fin da subito, a conferire la propria frazione umida all’impianto di compostaggio TERSAN PUGLIA di Modugno (BA), ben al di fuori del proprio bacino di competenza. Ciò ha comportato un notevole aggravio sulle economie delle casse comunali, .poiché da capitolato non è contemplato il trasporto presso un impianto di compostaggio al di fuori del bacino di competenza di ARO/BR1.
La chiusura di TERSAN PUGLIA ha messo in crisi l’intero ciclo dei rifiuti.
Ma non tutti i comuni sono rimasti ad aspettare l’evolversi della situazione. Una nota di encomio va rivolta all’attuale Responsabile dell’Ufficio Ambiente del Comune di Latiano che, seguendo in parte quanto suggerivo in tempi non sospetti, si è adoperato da subito per ridurre le spese di trasporto individuando degli impianti di compostaggio più vicini. Ad oggi il comune di Latiano è l’unico dell’ARO/BR1 a portare la sua frazione umida all’impianto di compostaggio EDEN 94 di Manduria (TA) e, a giorni alterni, all’ASECO Spa di Marina di Ginosa (TA), al fine di essere in conformità con gli obiettivi minimi di raccolta differenziata stabiliti. Ma a quali costi?
•costo per il conferimento presso l’impianto di compostaggio ASECO Spa: 98 €/ton oltre IVA;
•costo per il conferimento presso l’impianto di compostaggio EDEN 94: 156,30 €/ton oltre IVA;
•costo per il trasporto presso l’impianto di compostaggio ASECO Spa: 4,00 €/Km oltre IVA.
Complessivamente il comune di Latiano esborsa mensilmente circa € 38.000,00 per la sola frazione organica, a cui vanno aggiunte le spese per il trasporto e per il conferimento dell’indifferenziato all’impianto di biostabilizzazione NUBILE Srl di Brindisi e la retta mensile spettante all’ATI MONTECO-COGEIR, oltre alle spese per le bonifiche effettuate nell’intero agro di Latiano (perché non tutti sanno che le bonifiche che si stanno effettuando in questi giorni non sono previste dal capitolato e verranno pagate separatamente).
Tutto ciò non può che avere dei risvolti negativi sulle casse comunali e, di conseguenza, sulla cittadinanza che, a fronte di una richiesta sempre maggiore di raccolta differenziata, si troveranno a dover fare i conti con l’increscioso aumento delle tariffe della TARI, la tassa sui rifiuti. Tali tariffe, si calcolano in base alla spesa sostenuta per raccolta, trattamento e trasporto nell’anno precedente e devono coprire interamente i costi a carico del comune. In pratica, gli attuali costi elevati ricadranno nelle tasche dei latianesi nel 2016.
È necessario che le varie ARO, OGA, Provincia di Brindisi e soprattutto Regione Puglia siedano seriamente intorno ad un tavolo per mettere la parola fine ad un angoscioso problema che è già costato diversi milioni di euro alle nostre comunità, evitando soluzioni tampone. È arrivato il momento di archiviare questo infruttuoso modo di amministrare e fare politica, fatto di rappresentanti istituzionali che aspettano il naturale evolversi degli eventi per poi denunciarne l’accaduto quando ormai nulla è più consentito.
Come? Risolvendo da subito l’emergenza del compostaggio, imponendo la realizzazione dei nuovi impianti previsti nel Piano Regionale dei Rifiuti o, eventualmente, individuando delle nuove aree dove poterli realizzare. Solo così si potranno ridurre i costi sopra elencati, risparmiando sui costi di trasporto e, con una gestione controllata degli stessi impianti, sui costi di conferimento.
Ma nello stesso tempo occorre sfatare il “mito” che gli impianti di compostaggio siano dannosi e inquinanti.
Un impianto di compostaggio presenta rischi zero per la salute dei cittadini, come ribadisce il Dott. Roberto Cavallo, ex consulente dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte per la redazione del Piano Regionale per la Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani. Parliamo di impianti che trattano umido, scarti di cucina e di giardino, il cui processo di trasformazione avviene a temperature basse, fino ad un massimo di 70 gradi. In molte grandi città europee come Stoccolma, Oslo, Goteborg, Nantes, Zurigo, Barcellona, ci sono dei micro-impianti di compostaggio di quartiere da un massimo di 100 tonnellate
Per tutto ciò invito già da subito l’Amministrazione Comunale ad autocandidarsi per la realizzazione di un impianto di compostaggio nel nostro territorio, atteso che Latiano ha tutte le carte in regola per realizzarne uno nella zona dell’ex discarica Mariano.
Il problema RIFIUTI non è argomento di sola campagna elettorale.
f.to Francesco Summa - Amici per Latiano".
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