"RIFLESSIONI SUGLI ULTIMI EPISODI DI VIOLENZA A LATIANO
Il dibattito che si sta sviluppando a Latiano e sulla stampa locale, in seguito all’episodio di violenza durante una rapina ad una gioielleria, merita ulteriori riflessioni dal nostro punto di vista.
“La politica dov’è?” si chiede a conclusione del suo ultimo pezzo il giornalista Franco Giuliano. Se prendiamo in considerazione quella rappresentata dalle istituzioni, la reazione si è fermata alla richiesta (ormai di routine in queste circostanze) di un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e di un potenziamento dei relativi presidi presenti nella nostra cittadina. La risposta della società civile ( assodata ormai l’assoluta mancanza di mobilitazione da parte dei partiti e dei sindacati) è tutta racchiusa, invece, in una lettera di un gruppo anonimo di “donne di Latiano”, la cui indignazione e rabbia sembra soffocata in un’assunzione di ruolo, da dietro le quinte, “ di pilastro delle famiglie e della società” e di garante di un discutibile “ordine costituito”.
In tutte e due le risposte ai fatti gravissimi accaduti negli ultimi mesi ( ricordiamo l’altra recente vicenda di una ragazzina, ospite di una struttura, rimasta a sua volta vittima di violenza), ci sembra che emerga un senso di impotenza e di incapacità di reazione da una parte, e, dall’altra, una perdurante difficoltà ( evidente in chi vuol restare nell’anonimato) a rivendicare il riconoscimento di una identità di genere. Il messaggio delle “donne di Latiano”, pertanto, resta ancora subordinato ad una “concessione” di una protezione e tutela che dovrebbe venire dall’esterno.
Troviamo pericoloso, inoltre, che “ le donne di Latiano” ( rivendicando legittimamente un ruolo determinante in un contesto sociale caratterizzato da forte precarietà) pensino di scacciare i fantasmi della povertà culturale e sociale dei soggetti ospitati dalle case- famiglia, relegando gli stessi in luoghi “separati”, lontani dalla vista e dal contatto con i nostri “sicuri e tranquilli” ambienti familiari. Noi pensiamo, al contrario, che ogni forma di ghettizzazione produca un senso di esclusione che non può che generare altra violenza.
E’ facile cadere in questo genere di tentazioni di fronte ad episodi così gravi che ci coinvolgono tutti emotivamente, e non solo; ma subito dopo la legittima indignazione e rabbia bisognerebbe lucidamente riflettere, convinti come siamo che le ragioni profonde che sono alla base di questi episodi non si risolvono con un carabiniere in più o, peggio, con la marginalizzazione delle cosiddette realtà a rischio.
Per quanto, poi, riguarda il proliferare a Latiano delle strutture di accoglienza di soggetti disagiati, probabilmente c’è da chiedersi, senza sparare nel mucchio, se, accanto a strutture sicuramente valide, non ce ne siano altre che forse sono “improvvisate” e create da persone che il giorno prima avevano ben altro tipo di occupazioni, e che entrano nel Terzo Settore avendo solo fiutato un possibile “affare”. Ci chiediamo dunque quanto queste strutture, una volta autorizzate, rispettino gli standard qualitativi previsti dalla legge e che tipo di interazione esista con i Servizi Sociali del Comune, se pure ne esiste qualcuna. Di fatto a noi sembra che queste strutture, così diffuse sul nostro territorio, siano ancora poco integrate con l’ambiente sociale circostante, per cui ci accorgiamo della loro esistenza solo quando accadono fatti spiacevoli. Noi crediamo che i Servizi Sociali del Comune, con un numero di dipendenti sottodimensionato, dovrebbero avere ben altra attenzione per queste realtà, per cui non è accettabile il vuoto nella elaborazione politica in questo settore da parte di questa amministrazione che non si decide , dopo parecchi mesi, a reintegrare l’ assessore al ramo.
Noi pensiamo, quindi, che ci sia bisogno di una forte mobilitazione che vada oltre le “zuffe” estenuanti che proliferano su facebook e che produca una attenzione continua a questo tipo di problematiche, con il più ampio coinvolgimento dei soggetti interessati e comunque dell’intera comunità latianese. A questo proposito chiediamo che da subito la politica faccia la sua parte in termini di confronto e di proposta, cominciando a dare risposte concrete a partire dai seguenti punti:
1.Immediata nomina dell’Assessore ai Servizi Sociali
2.Immediato ripristino della componente femminile in Giunta per garantire al minimo la parità di genere(come è previsto per legge)
3.Immediata creazione di una Commissione sulle Pari Opportunità che ormai esiste in tutti i comuni.
4.Immediato ripristino delle Consulte previste dallo Statuto del nostro comune e, nella fattispecie, della Consulta Servizi Sociali, per garantire una maggiore partecipazione alla elaborazione di una politica dei servizi sociali da parte di tutti i soggetti che operano nel settore
5.Creazione di un Centro di Ascolto a cui possano rivolgersi coloro che subiscono situazioni di violenza, stalking, abusi all’interno della famiglia e nei luoghi di lavoro".
F.to:
Il gruppo degli “ Ecopacifisti “ di Latiano
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LA VOCE DI LATIANO: diamo voce ai latianesi